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Sarai il mio mare
il mio approdo e il mio partire,
mi spoglierò e mi immergerò nel tuo respiro...
Non avrò più paure,
m'abbandonerò a Te.
Ti amerò...
Tra le tue spigolose onde,
tra i versi e gli echi del mare,
che scriverai
col tuo vento che mi bacerà le labbra,
e l'odore della salsedine,
mi profumerà di Te.
Andrò a  largo
e  m'inabbisserò fino a toccare il fondale,
e il tuo cuore salirà dal mare,
rinascerà con me.
Lo bacerò, lo accarezzerò,
lo respirerò.
Saremo acqua nell'acqua.
Tu sarai il mio Mare,
 il mio Dio...
...ed io sarò la Tua Sirena.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un oceano siamo noi ma vorresti guardare dentro di me, capire tutto...Per sentirti un uomo hai bisogno  della certezza che tutto sia sotto il tuo controllo...Non sai che le sensazioni, le emozioni, i sentimenti sono liberi...liberi come i pesci dell'oceano?Quale rete riesce ad andare in profondità e a catturare una sirena...non hai pensato che morirebbe ad essere tua prigioniera , strappata al suo mondo...Le parole di uno sguardo, una carezza, un bacio... non riesci a sentirle?La notte passata con i nostri corpi uniti, mai stanchi di chiedere e dare...Non c'era niente di noi, dei nostri corpi sudati che lasciasse spazio a quell'aria,quell'aria leggera che ti rinfresca,quell'aria che ci fa tornare solo un uomo e una donna,quell'aria che piano piano diventa distanza e ci fa scrutare come animali pericolosi...Un oceano siamo noi, calmi e rilassati o travolgenti ed immensi onda dopo onda....Rimaniamo immersi senza cercare il fondo...Non trascinarmi fuori...esposta all'aria e al vento che tutto rivelano e niente dicono...Uomo lo sei sempre e io donna o sirena, quando sono con te sono tua...Tutto ti è donato perchè anche tu fai così...Rimani uomo e io donna... non trasformarti in pescatore...

 

MIAO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

No ordinary love

Post n°22 pubblicato il 15 Marzo 2010 da xirenette

 
 
 

IMPORTANTE, COME RICONOSCERE UN ICTUS!!! SPARGIAMO LA VOCE!

Post n°21 pubblicato il 08 Ottobre 2009 da xirenette
 
Foto di xirenette

 Come riconoscere un ictus cerebrale...
Durante una grigliata Federica cade.
Qualcuno vuole chiamare l'ambulanza ma Federica rialzandosi dice di essere inciampata con le scarpe nuove.
Siccome era pallida e tremante la aiutammo a rialzarsi.
Federica trascorse il resto della serata serena ed in allegria.
Il marito di Federica mi telefonò la sera stessa dicendomi che aveva sua moglie in ospedale.
Verso le 23.00 mi richiama e mi dice che Federica è deceduta.

Federica ha avuto un ictus cerebrale durante la grigliata.
Se gli amici avessero saputo riconoscere i segni di un ictus, Federica sarebbe ancora viva.

La maggior parte delle persone non muoiono immediatamente.
Basta 1 minuto per leggere il seguito:

Un neurologo sostiene che se si riesce ad intervenire entro tre ore dall'attacco si può facilmente porvi rimedio.
Il trucco è riconoscere per tempo l'ictus!!!
Riuscire a diagnosticarlo e portare il paziente entro tre ore in terapia.
Cosa che non è facile.

Nei prossimi 4 punti vi è il segreto per riconoscere se qualcuno ha avuto un ictus cerebrale:

* Chiedete alla persona di sorridere (non ce la farà);

* Chiedete alla persona di pronunciare una frase completa (esempio: oggi è una bella giornata) e non ce la farà;
* Chiedete alla persona di alzare le braccia (non ce la farà o ci riuscirà solo parzialmente);

* Chiedete alla persona di mostrarvi la lingua (se la lingua è gonfia o la muove solo lateralmente è un segno di allarme).
Nel caso si verifichino uno o più dei sovra citati punti chiamate immediatamente il pronto soccorso.

 
 
 

sirene

Post n°20 pubblicato il 15 Settembre 2009 da xirenette
 

Il mito delle SIRENE nasce con la mitologia greca,secondo cui con i loro canti ammaliatori erano capaci di far impazzire i marinai che passavano loro accanto. Erano capaci di scatenare tempeste  in grado di affondare intere navi e normalmente le si vedeva intente a pettinare le loro lunghe chiome. In origine erano donne dal corpo ibrido, metà umano e metà da uccello, ma con il passare del tempo furono identificate con un' iconografia totalmente distinta: splendide fanciulle giovani con coda di pesce.

 SIRENE... così si definiscono queste misteriose e leggendarie creature del Mare... Metà Donne, metà Pesce, si distinguono dai pesci perchè la loro coda è orizzontale come tutti i cetacei e non in senso verticale come i pesci.Si pensa dunque che non abbiano stretti legami dunque con i pesci, ma sicuramente di sangue cetaceo ed umano.Da non dimenticarsi ad ogni modo le scaglie delle SIRENE che assomigliano ai pesci, ma a differenza di questi oltre a respirare sotto l'acqua possono sopravvivere anche fuori da essa,non avendo le branchie per nuotare ed un'apparato respiratorio del tutto simile agli uomini.Inoltre la pelle umana della parte superiore del corpo deve essere particolarmente resistente al freddo e alla salsedine viste le temperature marine, ma nonstante tanta resistenza preferiscono spesso sdraiarsi sulle rocce o posarsi languidamente sugli scogli. A causa di ciò spesso vengono catturate da qualche marinaio...

SIRENE,donne bellissime e seducenti, che apparivano tra le spume del mare chiedendo con un canto suadente ai marinai di interrompere la loro solitaria navigazione e di indugiare con loro....In pochi hanno resistito all’invito che precedeva una fine crudele ed il mancato ritorno di tanti marinai

La SIRENA è un essere fantastico con la parte superiore del corpo di donna, formosa sensuale e di aspetto molto piacevole, e la parte inferiore foggiata a forma di coda di pesce.Si tratta di un essere marino, o comunque acquatico, dal temperamento malevolo, che sfrutta le sue doti di seduzione sessuale, mostrando la parte superiore del corpo, per attrarre ignari giovani, ed ucciderli trascinandoli nel mare.

 

 
 
 

sirene

Post n°19 pubblicato il 15 Settembre 2009 da xirenette
 

 Una particolarità della SIRENA, è quella di avere una voce suadente e melodiosa capace di attirare irresistibilmente i marinai che cadono nelle grazie dei loro canti.

.La SIRENA canta in maniera irresistibile e a volte suona anche qualche strumento. Ha lunghi capelli,che pettina accuratamente; spesso ha in mano uno specchio in cui si rimira compiaciuta.  Il canto delle SIRENE è udible sino a 200 metri; tutti gli uomini entro questo raggio ne restano incantati... abbandonano qualunque azione e si gettano a nuoto per raggiungerle. Se non annegano prima, si lasciano poi uccidere senza opporre resistenza. Le SIRENE continuano a cantare finché la nave si trova a portata d'orecchie ma, appena smettono di cantare, tutti coloro che ne erano stati stregati tornano normali.Coloro che si tappano in tempo le orecchie con della cera, o che vengono protetti con qualche incantesimo, restano totalmente insensibili alla magia del canto. Le donne, naturalmente, sono immuni dall'incantamento delle SIRENE.

  Il mito della SIRENA si ripete in tutto il mondo, nessun luogo escluso, e dimostra delle caratteristiche più costanti ed omogenee perfino di quelle del mito dei Draghi.

 

Nel nostro secolo il credere nella possibilità che le SIRENE esistano o il non crederci affatto sembra non avere più tanta importanza. Ma la SIRENA attira sempre un certo interesse perché rimane comunque una creatura misteriosa.Il rapporto e la considerazione che hanno avuto gli uomini durante i secoli nei sui confronti rispecchia il modo in cui gli stessi uomini hanno guardato al mare.Il mare come fonte di vita e di morte ma sempre un mare che continua ad affascinare per la sua bellezza,la sua dolcezza,la sua forza e il mistero che non sembra mai del tutto svelato.

 

L’origine delle SIRENE è antichissima. Già nella mitologia ellenica le SIRENE erano creature incantatrici che attiravano con i loro irresistibili canti i malcapitati marinai verso le sponde, facendoli naufragare (vedi la leggenda dell’Ulisse di Omero), oppure erano identificate come mostri con un corpo di uccello e una testa di donna (nelle storie degli Argonauti). Famose erano le SIRENE che abitavano le coste della Magna Grecia: Partenope (che diede il nome all’antica città di Napoli), Ligea e Leucosia.Narra la leggenda che Ercole staccò il corno ad Acheloo, il dio con corna e con la coda di serpente. Dalla ferita caddero dodici gocce (un'altra versione parla di sei) e da quelle gocce vennero fuori le prime SIRENE

 

 
 
 

sirene

Post n°18 pubblicato il 15 Settembre 2009 da xirenette
 

 Secondo la mitologia nordica c'era un dio di nome Aegir che aveva una moglie meravigliosa e incantevole di nome Ran.Ran è la regina delle ondine, o SIRENE, e perciò nota per la sua dolcissima e armoniosa musica, per la capacità di leggere nel futuro, per i suoi incantesimi e la sua stupenda bellezza.Secondo questo mito le anime di coloro che affogano in mare vanno a finire nel suo reame.E' la patrona delle ragazze e delle giovani non ancora sposate.Le figlie di Ran sono le "nove onde del mare" e si arriva al suo magico castello sotto il mare passando attraverso il Maelstrom, il terribile gorgo che secondo questo e altri miti esiste in un qualche luogo remoto del mare del nord. Nella tradizione europea dal medioevo in poi (dalla descrizione che troviamo nel Liber Monstrum, assumono le sembianze di meravigliose creature metà pesce e metà donna, e diventano creature buone, dolci e leggiadre, perdendo la primitiva connotazione malvagia.

 Tutti i popoli costieri conoscono almeno una SIRENA, una creatura che li assiste lungo i viaggi per mare e nei momenti più brutti del lavoro di pescatori. La figura della SIRENA compare in molti bestiari medievali, accanto ad altre creature fantastiche come i draghi e gli unicorni. Secondo alcune leggende nordiche le SIRENE possono cambiare sembianze a contatto con la terra ferma, trasformando le pinne della coda in gambe e assumendo di nuovo fattezze ittiche al contatto con l'acqua.

 Molte fiabe raccontano di SIRENE che vogliono diventare umane a tutti gli effetti, con gambe e braccia al posto della coda e delle pinne. La favola di Andersen, ripresa da Disney nel cartone animato del 1989 La Sirenetta, ha fatto della protagonista la più famosa delle SIRENE di tutti i tempi, un fanciulla graziosa ed innamorata della vita terrestre (e di un bel marinaio).

Leggende sulle SIRENE e sui tritoni esistono da sempre, le prime immagini e descrizioni risalgono all’ottavo secolo prima di Cristo e la loro immagine ha da sempre evocato mistero, bellezza ed erotismo tra artisti e scrittori di tutti i tempi. Già nella mitologia della Mesopotamia si parla di esseri anfibi, i cosiddetti Oannes.Il più noto riferimento alle SIRENE è forse quello tratto dall'Odissea, quando la maga Circe avverte Ulisse del pericolo che le SIRENE rappresentano con il loro canto ammaliatore e gli suggerisce di tappare le orecchie dei marinai con della cera. Ulisse, se vuole ascoltare questo canto, deve farsi legare saldamente all'albero della nave, ordinando ai marinai di non slegarlo, qualsiasi cosa egli dica od ordini loro. Con questo trucco, Ulisse può sentire il canto, pur scampando il pericolo.

Meno noto, l'incontro di Giasone e degli Argonauti con le SIRENE, di cui ci narra Apollonio Rodio ne 'Le Argonautiche'. In questo caso fu Orfeo a salvare i marinai dal canto delle SIRENE, suonando a sua volta in maniera così melodiosa che gli uomini ascoltarono lui e ignorarono le SIRENE che, deluse e umiliate, si tolsero la vita gettandosi da una rupe.

 

 
 
 
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Un blog di: xirenette
Data di creazione: 16/06/2009
 

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 Galleggiando a lungo in oceani deserti ho fatto del mio meglio per sorridere finché i tuoi occhi melodiosi e le tue dita mi attirarono affettuosamente alla tua isola e tu cantasti naviga da me naviga da me lascia che ti avvolga Sono qui Sono qui aspettando di possederti... SIRENA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il vento era caduto, le vele si erano afflosciate sull'albero; nella notte appena rischiarata dalla nuova luna la nave dondolava leggermente sullo specchio nero dell'acqua, quando la SIRENA cantò.Parve ai marinai di sentire un fruscio come di una brezza leggera; poi come una musica che salisse dal mare profondo; poi come una voce dolcissima, mai udita prima; e finalmente il canto li avvinse ad uno ad uno in un sonno senza risveglio.

 

 

 

 

Le periferie ne sono piene.Nella penombra o piuttosto nello sfumato anche nel chiaroscuro fin troppo visibili sulla scena della vita ad ogni passo ne calpesti qualcuna.Hanno nomi di donna. Si nascondono perchè sono prevenute  per loro si tratta di fuggire chi creda nella loro esistenza pena il loro  rattrappirsi in vere figure femminili se scoperte. I cercatori di SIRENE escono dall'ombra per porre loro domande e per guardarle in viso.Esse girano il dorso e si mordono le labbra per non rispondere mentre i cercatori sentono aumentare il ritmo dei loro battiti cardiaci a quell'incontro tragico a ben guardare supplicante passerella di desideri senza conforto.Si sa quanto sia difficile scorgere le cose ai bordi delle quali viviamo forse qualcuno che viene da lontano può svelarci meglio ciò che ci circonda.Ma vallo a dire ai cercatori di SIRENE.

 

 

 

 

 

 Divina sirena
il tuo canto
m'incanta
mi spacca in mille pezzettini
e mi ricompone come un puzzle.
Signorina Sirena
pendo dalle tue
rosse labbra
il loro movimento soave
mi distrugge poco a poco.
Ah! Che note solari
che dolce melodia
che ritmo tremante
sono le note che mancavano
per la mia ultima canzone.
Legato al sentimento-principio
che ancora mi salva, urlo:
"liberatemi, vi prego,
liberatemi, ora, liberatemi,
vi scongiuro".
(FolliaSolitaria)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 

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