Creato da xtreme_sport_team il 13/01/2008

Xtreme Sport Team

Il punto d'incontro per gli amanti degli sport estremi

 

 

La vita all'aria aperta previene la miopia

Post n°26 pubblicato il 30 Marzo 2009 da verticalpoint
 

Recenti studi del "Center of Excellence in Vision Science" dell' "Australian Research Council" hanno dimostrato che il sole stimolando la produzione di dopamina previene la deformazione della cornea.
Percui bastano anche solo un paio d'ore al giorno di aria aperta per scongiurare il rischio di divenatre miopi col passare dell'età!


- Ufficio
+ Aria aperta

 

 
 
 

EL CAMINITO DEL REY

El Caminito del Rey

Il Caminito del Rey (Sentiero del re) è un percorso artificiale costruito lungo le pareti del Desfiladero de los Gaitanes a El Chorro, vicino a Álora (Malaga).
Si tratta di un passaggio pedonale di 3 km con lunghe rampe larghe appena 1 m sospese fino a 100 m di altezza sul fiume, su pareti praticamente verticali.

Attualmente si trova in condizioni fatiscenti, quasi tutto il percorso è privo di balaustre e ci sono dei tratti crollati dove resta solo la trave di supporto.

Un pò di storia

La Sociedad Hidroeléctrica del Chorro, proprietaria del Salto del Gaitanejo e del Salto del Chorro aveva bisogno di un accesso alle due cascate per facilitare il passaggio degli operai per la manutenzione, il trasporto di materiali e la vigilanza. I lavori furono iniziati nel 1901 e furono terminati nel 1905. Il percorso cominciava con i binari del treno della Renfe (la società ferroviaria spagnola) e percorreva il Desfiladero de los Gaitanes, permettendo l'accesso a tutte e due le cascate. Nel 1921, il re Alfonso XIII intervenne all'inaugurazione della diga del Conde del Guadalhorce e attraversò il percorso appena costruito. A partire da questo momento cominciarono a chiamare il percorso Caminito del Rey, nome che resta ancora oggi.

Il percorso e Avvertenze

Con il trascorrere del tempo e l'abbandono della manutenzione, il Caminito si è deteriorato: attualmente si trovava in uno stato miserevole, con la balaustra sparita praticamente su tutto il percorso, numerose sezioni crollate o sul punto di crollare. Proprio la sua pericolosità è stato uno dei fattori che ha contribuito alla sua fama: numerosi escursionisti si recavano a El Chorro per percorrere il Caminito (anche perché si trova in una delle zone più belle per l'arrampicata sportiva). Ciò ha favorito molti incidenti (alcuni mortali) nel corso degli anni e ha accresciuto la leggenda nera del percorso.

A causa dei numero incidenti, le autorità dell'Andalusia hanno chiuso l'accesso al percorso, demolendo il tratto iniziale.

Ciò non ha funzionato come deterrente per gli escursionisti, che continuano a trovare il modo per accedervi scalando la parete.

È stata anche stabilita una multa di 6.000€ per chi attraversa i binari e le gallerie del treno attraverso le quali si può tornare indietro dal Caminito.

Le autorità provinciali di Malaga, in collaborazione con quelle dell'Andalusia, hanno incluso nei loro bilanci del 2006 un piano di restauro del percorso.

CONSIGLI:

Per tutti coloro che vogliono affrontare tale percorso nonostante i divieti (VE LO SCONSIGLIO VIVEMENTE), ecco alcuni consigli utilissimi che non vi salveranno dalle potenziali sanzioni (6.000 EURO), ma almeno abbasseranno sensibilmente i rischi (E VI ASSICURO CHE VE NE SONO) d'incidente.

NON AFFRONTATE MAI UN SENTIERO DI QUESTO TIPO DA SOLI.......MAI!!!

VALUTATE ATTENTAMENTE IL PERIODO E LE CONDIZIONI METEO, L'ECCESSIVA PRESENZA DI MATERIALI FERROSI AUMENTA CONSIDEREVOLMENTE IL PERICOLO DI FUMLINI....EVIATE DI FRIGGERVI DA SOLI!

INFORMATEVI SEMPRE SULLE CONDIZIONI DEL PERCORSO PRIMA D'INTRAPRENDERLO, CONSIDERATO LO STATO DI ABBANDONO IN CUI SI TROVA OCCHI APERTI NEI PERIODI IMEDDIATAMENTE DOPO LE GROSSE PIOGGE!

ABBIGLIAMENTO:

In rapporto alla stagione utilizzate abbigliamento idoneo, fresco in estate e caldo in inverno e cmq che copra interamente il corpo in entrambe le stagioni in modo da eviare scottarure dovute alla lunga esposizione ai raggi solari, abrasioni con la roccia ed accessiva disidratazione.

Utilizzate calzature idonene a percorrere tratti rocciosi, optate per scarponcini da montagna in Vibram con allacciatura alta (oltre la caviglia), vi aiuterà a mantenere il piede ben saldo nei tratti particolarmente esposti. Le scarpette da ginnastica lasciatele a casa!!!

Copricapo, occhiali da sole, guanti da lavoro (per reggersi alle funi metalliche o ai corrimano arrugginiti ove presenti), Giacchetta in gore tex e pile non devono mai mancare nello zaino in entrambe le stagioni.

ATTREZZATURA TECNICA:

Imbrago basso, kit da ferrata e caschetto potrebbero bastare ma la sicurezza è fondamentale se volete avere la QUASI certezza di poter racconatare la vostra esperienza, percui qualche kg di attrezzatura in più non guasta. Io vi consiglio di aggiungere anche 2 tiri di corda da 70mt (un tiro a testa), un imbrago alto se avete uno zaino particolarmente pesante, qualche chiodo da roccia con martello, un discensore, le maniglie Ascension sarebbero anche utili, moschettoni e qualche rinvio per eventuali manovre d'emergenza.

COMFORT E UTILITY:

Se volete essere sicuri (o quasi) di tornare indietro interi, vi consiglio di portare con voi una torcia, cellulare carico (sia soldi che batteria), una radio, un piccolo kit di pronto soccorso, una cartina del percorso, i documenti per quando vi beccano le autorità (pagate la multa ma almeno eviate l'arresto), qualche litro di acqua, qualcosa da magiare e un piccolo portafortuna (ne avrete bisogno).

RUCKSACK:

Optate per uno zaino piccolo e tecnico max 40 lt, con bloccaggio ventrale e pettorale, meglio se con una camelbak integrata (per intenderci, il vostro Invicta o Eastpack non serve a nulla)!

TROPPO PESANTE COME AVVENTURA?

RITENETE INUTILI MOLTE DELLE COSE SU ELENCATE?

PENSATE CHE "EL CAMINITO DEL REY" SIA LA CLASSICA CAMMINATA DI PASQUETTA O DI FERRAGOSTO SULLE COLLINE DI CASA VOSTRA?

LASCIATE PERDERE A FATE ALTRO, MAGARI UNA GITA AL MARE!

OCCHIO....QUI SI MUORE VERAMENTE!!!

NON FATEVI INGANNARE DAI VIDEO CHE TROVATE IN RETE, MOLTA GENTE PERCORRE "EL CAMINITO" SOLO PER BREVISSIMI TRATTI, INFATTI I LUOGHI SON SEMPRE GLI STESSI, MA BASTA FARE UN'ACCURATA RICERCA IN RETE E VI ACCORGERETE CHE ALCUNI PUNTI POCO NOTI DEL PERCORSO SONO ATTRAVERSABILI SOLO DA CHI HA UNA CERTA ESPERIENZA IN MANOVRE DI CORDA. TRA I TANTI VIDEO PRESENTI HO SCELTO QUELLI CHE SECONDO ME RENDONO MEGLIO L'IDEA DELLA DIFFICOLTA' DEL PERCORSO.





fonti:
www.wikipedia.com
http://www.youtube.com/user/capulloscoloraos
http://www.youtube.com/user/romirose1
http://www.youtube.com/user/kikoelnuevo
and me!!!

 
 
 

Grotte di Onferno

Post n°24 pubblicato il 18 Marzo 2009 da verticalpoint
 

Sotto l'antico borgo, ai piedi di una rupe gessosa, si apre la bella grotta di Onferno che annualmente dischiude a migliaia di visitatori le suggestioni del mondo ipogeo. Qui abita la piú importante popolazione regionale di pipistrelli: con ben 6 specie diverse rappresenta il principale motivo di interesse faunistico della riserva. Nel piccolo affioramento gessoso, caratterizzato da microdoline e inghiottitoi, si aprono umide forre boscate dove vegetano tiglio ibrido, borsolo e lingua cervina. Tipiche di questo estremo lembo di Romagna sono anche specie vegetali mediterranee sia naturali sia coltivate, come l'olivo. Nell'area protetta sono comprese le spettacolari pareti arenacee della Ripa della Morte, contornate da un esteso paesaggio calanchivo, e un importante bosco relitto in localitá le Selve, con alcune roverelle secolari. Posizione ingresso: Nel punto in cui il corso d'acqua torna alla luce grossi blocchi di gesso occupano il fondovalle di una piccola forra. Lungo gli affioramenti gessosi circostanti si puó apprezzare la tipica struttura a coda di rondine dei cristalli di gesso. Tra la lussureggiante vegetazione spiccano ripidi fianchi selenitici modellati con forme carsiche superficiali: erosioni verticali dette candele si approfondiscono nella roccia, mentre piccole doline movimentano la superficie di questo lembo gessoso. Tempo di percorrenza: Le grotte vengono visitate con l’ausilio del personale dell Cooperativa “Grotte dell’Inferno” nell’ambito di percorsi didattici di durata da mezza giornata ad una giornata. Geologia: La successione di strati osservabile lungo la Ripa della Morte, dove si passa dalle argille dei calanchi a ripide pareti di rocce in prevalenza arenacee, si é originata dalla sedimentazione di materiali argillosi e sabbiosi in ambienti di mare poco profondo durante il Pliocene medio e superiore (3-1,5 milioni di anni fa). Il piccolo e isolato affioramento gessoso di Onferno é invece una testimonianza dei complessi movimenti di translazione che, nel corso degli ultimi eventi dell'orogenesi appenninica, hanno portato nei settori romagnoli tra le valli del Conca e del Marecchia una estesa coltre di materiali eterogenei (la cosiddetta "coltre della val Marecchia"). Nelle argille si trovano inglobati numerosi lembi di natura diversa, come la porzione selenitica di Onferno; tra i piú estesi spiccano Sasso Feltrio e la rupe calcarea di S. Marino. Dislivello: Il dislivello è di circa -64 ml dall’imbocco Avvicinamento: La riserva si raggiunge imboccando, nei pressi del casello autostradale Rimini Sud, la strada per Coriano e Gemmano, lungo la quale é posto il segnale turistico Grotte di Onferno. Da Cattolica conviene, invece, risalire la strada di fondovalle del Conca e, superati S. Giovanni in Marignano e Morciano di Romagna, proseguire per Gemmano Periodo: Apertura annuale Lunghezza percorso: Le grotte si sviluppano su di una lunghezza di 400 ml.

 

Descrizioni prelevate dal sito ufficiale della Regione Emilia Romagna

 
 
 

NEWS

Post n°23 pubblicato il 18 Marzo 2009 da verticalpoint
 
Tag: NEWS

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EUDI SHOW 2009

Post n°22 pubblicato il 28 Febbraio 2009 da verticalpoint

 
 
 
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