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Grotte di Onferno


Sotto l'antico borgo, ai piedi di una rupe gessosa, si apre la bella grotta di Onferno che annualmente dischiude a migliaia di visitatori le suggestioni del mondo ipogeo. Qui abita la piú importante popolazione regionale di pipistrelli: con ben 6 specie diverse rappresenta il principale motivo di interesse faunistico della riserva. Nel piccolo affioramento gessoso, caratterizzato da microdoline e inghiottitoi, si aprono umide forre boscate dove vegetano tiglio ibrido, borsolo e lingua cervina. Tipiche di questo estremo lembo di Romagna sono anche specie vegetali mediterranee sia naturali sia coltivate, come l'olivo. Nell'area protetta sono comprese le spettacolari pareti arenacee della Ripa della Morte, contornate da un esteso paesaggio calanchivo, e un importante bosco relitto in localitá le Selve, con alcune roverelle secolari. Posizione ingresso: Nel punto in cui il corso d'acqua torna alla luce grossi blocchi di gesso occupano il fondovalle di una piccola forra. Lungo gli affioramenti gessosi circostanti si puó apprezzare la tipica struttura a coda di rondine dei cristalli di gesso. Tra la lussureggiante vegetazione spiccano ripidi fianchi selenitici modellati con forme carsiche superficiali: erosioni verticali dette candele si approfondiscono nella roccia, mentre piccole doline movimentano la superficie di questo lembo gessoso. Tempo di percorrenza: Le grotte vengono visitate con l’ausilio del personale dell Cooperativa “Grotte dell’Inferno” nell’ambito di percorsi didattici di durata da mezza giornata ad una giornata. Geologia: La successione di strati osservabile lungo la Ripa della Morte, dove si passa dalle argille dei calanchi a ripide pareti di rocce in prevalenza arenacee, si é originata dalla sedimentazione di materiali argillosi e sabbiosi in ambienti di mare poco profondo durante il Pliocene medio e superiore (3-1,5 milioni di anni fa). Il piccolo e isolato affioramento gessoso di Onferno é invece una testimonianza dei complessi movimenti di translazione che, nel corso degli ultimi eventi dell'orogenesi appenninica, hanno portato nei settori romagnoli tra le valli del Conca e del Marecchia una estesa coltre di materiali eterogenei (la cosiddetta "coltre della val Marecchia"). Nelle argille si trovano inglobati numerosi lembi di natura diversa, come la porzione selenitica di Onferno; tra i piú estesi spiccano Sasso Feltrio e la rupe calcarea di S. Marino. Dislivello: Il dislivello è di circa -64 ml dall’imbocco Avvicinamento: La riserva si raggiunge imboccando, nei pressi del casello autostradale Rimini Sud, la strada per Coriano e Gemmano, lungo la quale é posto il segnale turistico Grotte di Onferno. Da Cattolica conviene, invece, risalire la strada di fondovalle del Conca e, superati S. Giovanni in Marignano e Morciano di Romagna, proseguire per Gemmano Periodo: Apertura annuale Lunghezza percorso: Le grotte si sviluppano su di una lunghezza di 400 ml.
 
Descrizioni prelevate dal sito ufficiale della Regione Emilia Romagna