Profumo di LavandaLiberi pensieri per libere menti.. |
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Anche se ciò che puoi fare è soltanto una piccola goccia nel mare,
può darsi che sia proprio quella a dare significato alla tua esistenza.
~ Romano Battaglia da Un cuore pulito ~
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Post n°27 pubblicato il 17 Ottobre 2008 da yule1959
Durante le ultime due settimane sono stati assassinati 27 indigeni nei Dipartimenti del Cauca, Nariño e Caldas. Le aggressioni hanno prodotto fino ad ora il ferimento di 28 persone, decine di sparizioni e centinaia di casi di minacce e intimidazioni contro i manifestati in diverse regioni del paese. Pochi giorni fa il Governo colombiano – per legittimare il ricorso alla repressione – ha dichiarato lo Stato di Emergenza Interna.. Nella comunità de La Maria, nel Cauca, 15.000 indigeni sono accerchiati dall'esercito e la possibilità che l'accerchiamento si traduca in un massacro è purtroppo sempre più vicina. Nel frattempo al Popolo U'wa pronto a marciare è stata impedita dal Battaglione Energetico e Vial numero 1 la partecipazione alla mobilitazione pacifica nel dipartimento di Boyacá. ..….LA VOSTRA VOCE è IMPORTANTE INVIANDO una mail (in italiano e spagnolo): "Denunciamo la gravità della situazione dei Popoli Indigeni della Colombia, manifestiamo il nostro sostegno alla Mobilitazione Nazionale di Resistenza Indigena e Popolare e chiediamo al Governo Colombiano di garantire le condizioni per lo sviluppo della libera protesta nelle diverse regioni e di dare risposta alle richieste avanzate. Chiediamo al Governo italiano, al Sistema delle Nazioni Unite e agli organismi internazionali presenti in Colombia di contribuire con i mezzi a loro disposizione a garantire l'effettivo rispetto del diritto alla vita, all' integrità fisica, culturale e territoriale dei popoli indigeni e di tutta la società civile colombiana. Denunciamos la gravedad de la situación de los Pueblos Indígenas de Colombia, manifestamos nuestro respaldo a la Movilización Nacional de Resistencia Indígena y Popular e instamos al Gobierno Colombiano a garantizar las condiciones para el desarrollo de la libre protesta en las diferentes regiones, y a emprender acciones para dar respuesta a las demandas planteadas. Invitamos al Gobierno italiano, al Sistema de las Naciones Unidas y a los organismos internacionales presentes en Colombia a hacer seguimiento a la movilización, y a contribuir a que se garantice la vida, la integridad física, cultural y territorial de los pueblos indígenas de Colombia. " Gli indirizzi delle autorità alle quali inviare le comunicazioni sono le seguenti:SABAS PRETELT DE LA VEGA Ambasciatore colombiano in Italia eroma@cancilleria.gov.co - FRANCO FRATTINI Ministro degli esteri Italia frattini_f@camera.it - FRANCISCO SANTOS Vicepresidente della Repubblica Colombia fsantos@presidencia.gov.co - JUAN MANUEL SANTOS Ministro della Difesa Colombia siden@mindefensa.gov.co - mdn@cable.net.co - MARIO IGUARAN Fiscale Generale della Nazione Colombia contacto@fiscalia.gov.co - denuncie@fiscalia.gov.co - WOLMAR ANTONIO PEREZ ORTIZ Difensore del Popolo defensoria@defensoria.org.co - EDGARDO JOSE MAYA VILLAZÒN Procuratore Generale della Nazione anticorrupción@presidencia.gov.co - CARLOS FRANCO Programma Presidenziale per Diritti Umani e Diritto Internazionale Umanitario cefranco@presidencia.gov.co fibarra@presidencia.gov.co - MARCELO CASTRO FOX Rappr. Permanente in Colombia della CIDH castrofox@oit.org.pe - cidhoea@oas.orgVi chiediamo di inviare la copia delle vostre comunicazioni inviate al seguente indirizzo: comovsoc@riseup.net e mision@onic.org.co |
Post n°26 pubblicato il 03 Ottobre 2008 da yule1959
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Post n°25 pubblicato il 03 Ottobre 2008 da yule1959
Il Corriere.it Il caso L'autista: pensavo dormisse, era lì immobile dal turno precedente Per ore nessuno lo soccorre Cardiopatico di 33 anni rimane accasciato sul sedile ROMA — A lungo, troppo a lungo, accasciato immobile sul sedile di un autobus affollato, protagonista e vittima di una storia di indifferenza metropolitana, senza lieto fine: Giovanni M., giovane cardiopatico di 33 anni, è morto così, dopo una prolungata agonia sulla linea 105, percorso che dalla stazione Termini arriva fino a Grotte Celoni, estrema periferia sud della capitale. La segnalazione è arrivata mercoledì da una passeggera di quell'affollatissimo autobus, che il giorno prima, intorno a mezzogiorno, era salita sul mezzo all'inizio di via Casilina, pochi metri da Porta Maggiore: «Un giovane, dall'aria per bene, era immobile, riverso sul sedile — ha raccontato — ma si capiva che non dormiva, gocciolava, non sembrava sudore, io ero sicura che fosse morto». Ma Giovanni, si capirà solo dopo, era invece ancora vivo. E magari una segnalazione tempestiva avrebbe potuto, chissà, salvargli la vita. La donna e un'altra passeggera raccontano di aver segnalato la cosa intorno alle 13 di martedì all'autista, il quale inizialmente avrebbe risposto così: «Sì sì... lo so, era già qui quando ho iniziato il turno, il collega mi ha avvertito che c'era un poveraccio che dormiva». Poveraccio sì, ma non era sonno, era l'agonia di un malato che morirà alcune ore dopo nel vicino Policlinico Casilino. L'autobus, secondo il racconto della donna, si è finalmente fermato poco oltre la borgata di Torpignattara, di fronte a Villa De Santis, e lì tutti i passeggeri sono stati fatti scendere. Presi dalla fretta del quotidiano, non hanno nemmeno fatto in tempo a vedere l'arrivo di un'ambulanza, saliti subito sul bus successivo e convinti comunque che quel corpo immobile fosse già quello di un morto, accasciato su quel sedile fin dal turno precedente, su e giù per chissà quanto tempo per le strade di Roma senza che nessuno si accorgesse di nulla o intervenisse per dare un aiuto. «Un fatto del genere semplicemente non è accaduto, impossibile, una bufala», si affrettavano a spiegare dagli uffici di Atac Trambus mercoledì in serata, oltre 24 ore dopo il fatto. Storia falsa dunque? «Questo non possiamo dirlo — la risposta — magari non è una storia falsa, solo che a noi non risulta. Nei fonogrammi quotidiani non c'è traccia di questo episodio. Oltretutto, se un caso del genere non porta disguidi al servizio, può essere che non venga segnalato». No, nessuna bufala: un rapporto di poche righe alla polizia di zona, delle ore 21 del giorno dopo l'accaduto, confermerà invece il decesso di Giovanni, ragazzo cardiopatico e già sottoposto in passato a un intervento chirurgico al cuore, ritrovato su un autobus dove si trovava da chissà quanto tempo |
Post n°24 pubblicato il 03 Ottobre 2008 da yule1959
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Post n°23 pubblicato il 02 Ottobre 2008 da yule1959
Scinne cu 'mme |
Post n°22 pubblicato il 30 Settembre 2008 da yule1959
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Post n°21 pubblicato il 30 Settembre 2008 da yule1959
Il 22 Settembre tre giovani ragazze israeliane – Omer Goldman, Tamar Katz e Mia Tabarin – hanno espresso il loro rifiuto ad arruolarsi nell’esercito israeliano. Tra le 3, Omer è stata condannata il giorno stesso a 21 giorni di prigione. Per le altre 2 ragazze la sentenza ha previsto 5 gg di confino nella base militare, mentre saranno sottoposte ad un nuovo processo domenica prossima. Omer invece dovrebbe uscire di prigione il 10 ottobre. Sotto trovate alcune azioni che sarebbe utile fare per sostenere queste giovanissime ragazze. 1. Mandare lettere di sostegno e solidarietà a Omer . L’indirizzo della prigione è: Omer Granot Dal momento però che spesso le autorità di prigione bloccano la posta indirizzata agli obiettori di coscienza, lettere di sostegno e solidarietà possono essere inviate via mail anche a shministim@gmail.com; verranno stampate e consegnate direttamente a Omer in prigione. Lo stesso indirizzo e – mail può essere usato per sostenere le altre due ragazze, Tamar e Mia. 2. Mandare lettere alle Autorità Israeliane Si possono inviare lettere di protesta, preferibilmente via fax indirizzandole a : Mr. Ehud Barak, Copie delle lettere possono anche essere inviate al comandante della prigione militare: Commander of Military Prison No. 400, E’ anche molto utile inviare lettere al comandante della base di Tel – HaShomer, dal momento che è questo ufficiale a decidere se un obiettore è esentato dal servizio militare o rinviato nuovamente in prigione: Gadi Agmon, Qui sotto trovate una lettera esempio che potete usare o adattare per inviare i vostri appelli alle autorità: Dear Sir/Madam, 3. Mandare lettere ai media in Israele e in altri paesi Scrivere lettere agli editori dei media in Israele e in altri paesi potrebbe essere utile per fare pressione indirettamente ma con forza sulle autorità militari e per porre all'attenzione dell'opinione pubblica la questione dell'obiezione di coscienza: Ecco alcuni contatti di media in Israele Ma'ariv: Yedioth Aharonoth: Ha'aretz (Hebrew): Ha'aretz (English edition): Israel Hayom: Jerusalem Post: Jerusalem 91000 Israel Fax: +972-2-538-95-27 e-mail: news@jpost.co.il or letters@jpost.co.il Radio (fax numbers): and +972-3-694-47-09 Galei Zahal +972-3-512-67-20 Television (fax numbers): |
Post n°18 pubblicato il 21 Settembre 2008 da yule1959
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Post n°17 pubblicato il 19 Settembre 2008 da yule1959
I Sabbath sono le feste dedicate al Sole e quindi al Dio, con riferimenti anche alla Dea. Queste feste sono otto, ma si possono distinguere in quattro Sabbath Maggiori e in quattro Sabbath Minori. I Sabbath Maggiori sono Samhain, Imbolc (o Candelora, 3 febbraio), Beltane (3 Maggio) e Lammas o Lughnassadh (agosto) e sono date importanti perché celebrano nascita, fecondità, sacrificio e morte del Dio. I quattro Sabbath Minori invece sono Yule (23 Dicembre), Oestara (23 marzo), Litha (21/23 Giugno) e Mabon (23 Settembre) e celebrano il cambiamento delle Stagioni. Mabon (21 Settembre): Mabon è la seconda delle 3 celebrazioni per il raccolto. E' il momento in cui si effettua il secondo raccolto di frutta e vino. Le potenze della luce e dell'oscurità sono adesso bilanciate. E' il momento per celebrare la benedizione dell'anno. La dea è matura e manifesta il suo generoso aspetto di madre. In Settembre, dobbiamo anche dare il nostro saluto al Dio del Raccolto. Lui è L'Uomo Verde, visto come il ciclo della natura nel regno dei boschi. Lui è raccolto e i suoi semi sono piantati nella terra così che la vita possa continuare ed essere sempre più abbondante.
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Post n°16 pubblicato il 18 Settembre 2008 da yule1959
LA GUERRA INFINITA di Riccardo Iacona Un anno di lavoro tra preparazione, sopralluoghi, riprese e montaggio, cinque paesi attraversati – Kosovo, Macedonia, Serbia,Turchia e Afghanistan - e 3 ore di reportage che andranno in onda il 19 e il 26 settembre in prima serata su Raitre. “KOSOVO NOVE ANNI DOPO” venerdì 19 settembre 2008, Raitre alle 21,05 Riccardo Iacona ricostruisce minuziosamente la terribile pulizia etnica di cui sono stati vittime i kosovari di etnia serba. Dal 1999, da quando la NATO ha vinto la guerra contro la Serbia e insieme alle Nazioni Unite ha preso il controllo del Kosovo, 250.000 serbi sono stati cacciati dal Kosovo solo per ragioni di odio etnico, solo perchè serbi. Le loro case sono state bruciate, le loro terre sono state devastate, le loro chiese sono state distrutte, anche le più antiche e preziose, quelle del 1300, i loro cimiteri sono stati profanati a colpi di pala e di piccone, interi quartieri sono stati messi a fuoco solo per impedire ai serbi che vivevano lì da centinaia di anni di poterci ritornare. Nonostante la presenza della Nato gruppi armati di kosovari di etnia albanese hanno messo in atto una delle più sistematiche e feroci pulizie etniche che l’Europa ha vissuto dopo la seconda guerra mondiale, distruggendo così l’idea stessa di un paese multietnico che pure era stata all’origine della campagna militare della NATO contro la Serbia. Ma c’e’ di più: in questi nove anni il Kosovo e’ diventato la porta principale di ingresso della droga nel nostro Paese e in tutta Europa e, sempre nonostante la presenza della Nato e delle Nazioni Unite, il Kosovo si e’ trasformato in una piccola Colombia, un Narcostato nel cuore dell’Europa. I numeri sono impressionanti: l’80 per cento di tutta la droga prodotta in Afghanistan per entrare in Europa passa dalle valli e dalle montagne del Kosovo “liberato”. Le enormi ricchezze accumulate con il traffico della droga hanno reso potenti all’estero e in patria i clan mafiosi kosovaro albanesi, capaci di inquinare in profondità i partiti che oggi guidano il Kosovo, mettendo così un enorme punto interrogativo sulla natura democratica del nuovo Stato nato il 17 febbraio di quest’anno con un atto unilaterale. Ma le strade aperte della droga e delle armi che la Nato non e’ riuscita in questi nove anni di protettorato a chiudere, sono anche quelle da cui passa il terrorismo internazionale di matrice islamica. “AFGHANISTAN” venerdì 26 settembre 2008, Raitre alle 21,05 Nella seconda puntata de “La guerra infinita” dal titolo “AFGHANISTAN”, in onda il 26 settembre, sempre in prima serata, Riccardo Iacona riprenderà il viaggio proprio dalle strade della droga e delle armi, le stesse utilizzate dai gruppi armati kosovaro albanesi che stanno cercando di destabilizzare la Macedonia con azioni militari di grande respiro. Intervisterà in esclusiva i nuovi terroristi dell’ UCK ancora in armi sul territorio macedone e racconterà la capillare infiltrazione nei Balcani dei movimenti islamici più radicali, con il sostegno attivo delle organizzazioni caritatevoli dei paesi del Golfo Arabico. E poi, risalendo le strade della droga che dal Kosovo passano per la Turchia e per l’Iran, Iacona ci porterà in Afghanistan. La guerra, i bombardamenti, sette anni di presenza militare della Nato non sono riusciti a impedire che l’Afghanistan diventasse il più grande produttore mondiale di oppio ed eroina, consegnando così ai movimenti armati talebani la loro principale fonte di finanziamento: 100 milioni di dollari solo l’anno scorso. Con questi soldi i talebani stanno vincendo la guerra. Iacona racconterà la drammatica escalation militare messa in atto dai ribelli afghani, ormai capaci anche di colpire nel cuore di Kabul, con kamikaze, autobombe e veri e propri assalti armati. Poi ci porterà nei luoghi dove abbiamo perso i nostri ultimi soldati: il distretto di PAGMAN dove e’ morto il maresciallo Daniele PALADINI e quello di SOROBI, dove e’ stato ucciso il primo maresciallo Giovanni PEZZULLO. Sia i poliziotti di Pagman che quelli di Sorobi raccontano alla troupe della GUERRA INFINITA tutta un’altra storia rispetto a quella che arriva a noi, dalle fonti ufficiali dell’esercito, che hanno sempre parlato di attentati terroristici isolati. Quelle zone sono infestate dai talebani ed in particolare la valle di Uzbeen e’ completamente fuori controllo. Dopo la morte di Pezzullo in quella valle non entra più nessuno, ne’ la polizia e l’esercito afgano e neanche i soldati italiani della NATO. E infatti due mesi dopo, quando i francesi prendono il controllo di SOROBI al posto degli italiani, la prima volta che si avventurano nella valle di Uzbeen vengono massacrati da 500 talebani armati: 10 parà vengono uccisi, 4 di loro, sembra siano stati decapitati mentre erano ancora in vita. Che ci facevano 500 talebani armati nella zona che doveva essere sotto il controllo dei soldati italiani? E come fanno 500 soldati a vivere in queste zone senza avere l’appoggio dei villaggi che li ospitano? Iacona farà vedere che i talebani che attaccano la coalizione non sono solo i fanatici studenti delle madrasse pakistane o gli arabi di al qaida, ma anche cittadini afgani. I talebani ormai stanno costruendo un’area di consenso nei villaggi e nella capitale grazie alla quale possono continuare ad attaccare la NATO nel cuore delle aree che dovrebbero controllare. La guerra e’ ormai alle porte di Kabul e già adesso i talebani sono in grado di far arrivare nella capitale centinaia e centinaia di soldati armati. Iacona ci farà vedere poi come nelle valli che i soldati italiani dovrebbero controllare si produce oppio. Con i soldi di questo traffico i talebani comprano le armi con cui poi uccidono i nostri soldati, e i campi continuano a essere coltivati ad oppio, a soli 30 chilometri da Kabul. E tutto questo proprio mentre il contingente italiano si sta preparando ad una svolta importante e drammatica: ad ottobre i nostri soldati si dispiegheranno quasi tutti nell’ovest del Paese, ad HERAT, dove già siamo presenti e soprattutto a FARAH, nel sudovest del Paese, dove si combatte tutti i giorni.
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Inviato da: thecrowdgl5
il 07/06/2009 alle 20:55
Inviato da: yule1959
il 25/01/2009 alle 23:43
Inviato da: magda_s
il 25/01/2009 alle 08:47
Inviato da: InOgniMioBattito
il 06/01/2009 alle 22:02
Inviato da: InOgniMioBattito
il 23/12/2008 alle 00:16