L' ALCOVA SEGRETA

GENOVA capitolo III


OMBRELLI & ARTETerzo giorno a Zena...inutile dire che ha piovuto a dirotto..inutile dire che si gelava...ma...per rimanercene in hotel a guardare mediaset o  lo zecchino d’oro...abbiam deciso di affrontare questo avverso clima....prima tappa: boh! All’avventura. Continuavamo a camminare sotto dei portici: bancarella di libri, negozio ricercato di sanitari, parrucchieri alternativi, anziani signori che chiedevano due monetine, bar-ristorante per giovani avvocati e modelle filiformi.....bancarella libri, negozio ricercato di sanitari, parrucchieri alternativi...ALT!!!Deja vu.....ehi....Pink: all’unisono gli altri: .....ci siam resi conto che erano 20 minuti che. .giravamo in tondo!!! furbi eh?!..In preda alla desolazione due tizi dall’aria amichevole ci consigliano di visitare il mercato coperto.. luogo un pò decadente ma dove si trova di tutto un pò..decidiamo di andare. Effettivamente era un pò lugubre.. l’unica che ci ha guadagnato da questo giro è Pink.. ha acquistato perle e conteria varia per creare bijoux a prezzi stracciati, mentre Orso, fiero del suo mestiere, scambiava idee con i maestri di macelleria della Grande scuola Genovese.
Il vento era fortissimo.. ed eravamo senza protezione!Così, fradici come pulcini, abbiamo acquistato un ombrello  da un simpatico senegalese. La forma regolare del nostro nuovo compagno è durata un batter d’occhio:un quarto d’ora dopo il beffardo eolo ce lo ha scoperchiato e pochi secondi dopo ci siam resi conto
dell’esistenza di una terribile malattia: il morbo degli ombrelli.Via XX Settembre appariva ai nostri occhi come un cimitero di paracqua informi, abbandonati a loro stessi negli angoli dei negozi. Agonizzanti questi indispensabili accessori fuoriuscivano a centinaia dai bidoni della rumenta quasi chiedendoci aiuto.
DECINE E DECINE....e la gente in giro incurante di ciò camminava diritta. A noi (evidentemente più provinciali) sembrava di passeggiare in un ambientazione post apocalittica e, il buon Orso ha tentato di rianimarne uno.....ma...non c’è stato nulla da fare.Il pomeriggio, cercando una marca di jeans per cui Pink impazzisce, siamo entrati in un negozio molto sofisticato, trovandoci nostro malgrado in una boutique (Compagnia Unica) dove una borsa, ad esempio, costa 460 euro. Grandi marche, ultimi pezzi di grido dei più famosi stilisti di tutto il mondo (non pensate ai soliti Gucci o Armani.. di più!!) ma siamo sbiancati. Lo spettacolo che si proponeva ai nostri occhi era un convento sconsacrato ridipinto in bianco, molto spartano..ma arredato con stile e arte minimale..un’imponente scalinata centrale conduceva, con nostro stupore, ai piani superiori che accoglievano un ampio salone da brunch. E ora arriva il bello.
Nella sala più piccola della boutique entriamo in OPENLAB:
un'elegante arco di tazzine incastrate tra loro davano il benvenuto a una spettacolare mostra di “minimal art astratta” oggi dedicata a HomeSweetJapan, una sorta di viaggio-percorso in un altra dimensione.....dove le creazioni in carta dell’artista nipponico Hiroaki Asahara si dividevano gli spazi con le porcellane deformate e in precari equilibri della tricolore Matilde Domestico (occhio ai link, alcovisti).-GUARDATE CHE ROBA....
 
 
 
UNO SPETTACOLO!!!-
La gentilissima e simpaticissima Elena (nella foto con
Pink) ci ha decantato il significato delle creazioni. Eravamo a bocca aperta. La cioccolata fusa nelle “dondatazze” sembrava vera...così come i cucchiai e le caraffe parevano realmente sospesi nel vuoto. E un‘altra creazione ricoperta di sabbia non era null’altro che un pratico fornelletto per farsi un ottimo thè giapponese attorniati da quadri e sculture mozzafiato. Che bell’esperienza!!!
All’uscita i nostri stomacini iniziavano a gorgogliare, e per i caruggi ci siamo imbattuti in uno spettacolo che per mezz’ora ci ha levato l’appetito: un buffet da aperitivo in mezzo a via S.Vincenzo...SOTTO LA PIOGGIA MONSONICA!!! I drink erano annacquati, le patatine rigonfie di liquidi fuoriuscivano dai piatti di plastica colmi di acqua, le tartine sembravano zattere in un mare in tempesta.. Bleah! Visto che i bar e le tavole calde stavano chiudendo i battenti, abbiamo deciso di cenare da Moody...che mentre di giorno funge da pratico self service per businessmen e studenti universitari, la sera si trasforma in un cocktail bar con ottimi stuzzichini. Immaginavamo di spendere qualche euro in più chiedendo una cena completa... Infatti, 3 piatti di ravioli alla nizzarda, 4 insalata e arrosto di manzo, birra piccola, acqua e vino bianco...90 euro ragazzi!!! Ma visto chè è l’ultima sera nella bella e cordiale Genova abbiamo salassato piacevolmente le
nostre tasche, e gustato due bignets offerti dalla caposala. Tornando all’ormai amato Albergo Sora ci siam fermati al Murena Suite, una elegante caffetteria marchio Illy dove servono un ottimo caffè, dove il tempo di infusione di un thè è cronometrato da una coloratissima clessidra (che stile), e dove un Irish Coffe te lo preparano in ben 3 minuti...con panna montata sul momento...come a Dublino.Domani è l’ultimo giorno...partiamo nel pomeriggio per tornare nella nostra Ventimiglia. Speriamo di salutare mamma Zena dopo una giornata altrattanto bella.pinkobsession, orsomalindi