ridereperidere

Partenza per l'avventura!


" alt="" />Questo era il nostro furgone...........o almeno era moltosimile!!!!!!!  A metà mattina tornai al ristorante dove lavoravo per prenderele mie cose e dire al proprietario che me ne andavo a lavorareper il professore, così iniziai a chiamarlo.Si chiamava Abrham Rihachils . Era nato in Italia da genitori mistiforse di origine ebraica ma  dopo gli studi si era trasferito in Australia  dove aveva conosciuto Rachel la moglie.Dalle foto si vedeva che era una donna bellissima ma che nonamava apparire. Poche istantanee uscite per caso da un vecchioalbum dove teneva per lo più le foto della piccola Loreine.Quando andai al ristorante  Jamil mi disse che ero uno scioccosognatore e che se fossi tornato mi avrebbe sbattuto la porta in faccia. Non me ne preoccupai, ero abituato, era la storia della mia vita.Voi non vi immaginate quante cianfrusaglie occorrono peraffrontare un viaggio  di quasi 2000 km, per lo più in zone poco abitate, a caccia di serpenti, i più velenosi al mondo.L'OXYURANUS-MICROLEPIDOTUS era quello che cercavamo,il più velenoso in assoluto. Due metri di instancabile rapiditàe di tremenda velenosità. Un morso di quelli e...se non hai a portata di mano un antidoto....sei spacciato, in breve tempo.Il furgone sembrava volesse scoppiare da quante cose ci cacciammodentro, senza ovviamente scordare generose dosi di antiveleno.Devo dire che il viaggio, nonstante  fosse durato parecchi giorni,non fu affatto noioso, affascinato come ere dal paesaggio che mi si presentava man mano che ci si spostava più a nord, versoWagga-Wagga. Sorgenti cristallina si alternavano a zone desertichea distanza di poche decione di chilometri e la vegetazione apparivaa tratti lussureggiante e a tratti inesistente.Giunti in una piccola radura il professore decise di piantare ilcampo base, avendo già addocchiato nelle vicinaze il tipo di vegetazioneadatta alle tane del  Oxyuranus. L'idea di dormire nelle vicinanze del serpente più velenoso al mondonon mi metteva certo amio agio, ma il professore mi tranquillizzòdicendo che raramente si avvicinava all'uomo e attaccava solo se disturbato. Ci mettemmo a dormire  dopo che mi ebbe raccontato ancora della sua bambina, del suo senso di colpa e dopo aver bevuto mezza bottiglia di Gin.Mi svegliai che il sole era già alto, il viaggio era stato faticoso e lenotti precedenti a dormire sul furgone avevano accentuato la stanchezza. Il prof. er gia in piedi e aveva già preparato il peggior caffè che avessi mai bevuto, al che decidemmo che non lo avrebbe mai più fatto. Aveva già individuto anche delle possibili piste da seguire, senza aspettare che il caldo torrido  risvegliasse gli appetiti delle nostre possibili prede. Avremmo dovuto catturarnealmeno tre o quattro esemplari, tra cui almeno una femmina per poter avere  di che lavorare per un annetto o più, anche perchèallo stato di cattività il veleno prodotto pare sia inferiore e meno letale, però è solo un parere di alcuni.Iniziammo ad addentrarci nella boscaglia alle nove e trenta circa, muniti di stivali, guanti protettivi e attrezzi per la cattura muniti in cima di  pinze di bloccaggio.Non passò molto tempo  e non  percorremmo nemmeno troppa strada  che il prof., crutando delle striature sul terreno, mi disse di fare silenzio e di stare attento dove mettevo i piediperchè era possibile che un grosso esemplare  fosse in zona.Dopo una decina di minuti di ricognizione, sotto alcune foglie,un esemplare di circa 1,5 m aveva già alzato la testa e ci fissava minaccioso. Preparai il sacco mentre il prof. con movimenti lenti, lo raggiunse da dietro e con una mossafulminea, spingendogli il capo verso terra, lo immobilizzò.Con l'altro attrezzo gli imprigionò la testa e, prendendoloper la coda lo depose nel sacco che reggevo. Avevo paura e continuavo a guardare il fondo del sacco per vedere che non ci fossero buchi dal quale potesse uscire.Mi rassicurò dicendomi che  nel sacco diventano peraticamenteinnoqui e ci avviammo verso il campo per fare i primi rilevamentisull'esemplare catturato.Non so se ciò che sto scrivendo vi interessa. Io ci provo, se non vi piace ditemelo e smetterò. Grazie.!