ridereperidere

Un nuovo mondo!!!


Mentre mi allontanavo con l'aereo da quella che era stata la mia casa per alcuni anni mi assalì la tristezza.Pensavo ai giorni passati col professore a preparare vaccini, alle notti trascorse all'addiaccio, in tende bucate,in mezzo o ragni e serpenti di ogni genere immaginando che la la mia vita sarebbe continuata li, in quel meraviglioso ed enigmatico continente che mi aveva accolto e svezzato quando avevo lasciato il mio paese in cerca di avventura. Mentre mi avviavo all'imbarco vedevo gente indaffarata che correva, che salutava un amico, un parente. Gente con enormi bagagli e gente con solo una ventiquattro ore. Gente che rideva e scherzava con dei bambini e gente che se ne stava in un angolo triste.Dopo il decollo slacciai le cinture e mi misi sul viso il mio cappello, abbassai un po il sedile e cercai di dormire. Quei giorni trascorsi a preparare, riordinare,organizzare, mi avevano fatto accumulare un bel po di sonno arretrato che unito a quello causato dai pensieri che mi riempivano la mente stava logorando il mio fisico.Sotto quel cappello, mentre cercavo di prendere sonno, le immagini di quei cinque anni passati li mi scorrevano come le immagini di un film.C'erano state anche un paio di ragazze, delle quali non ho mai parlato per pudore più che altro. Non amo raccontare del mio passato sentimentale e comunque non vi è mai stato nulla che valesse veramente la pena di raccontare. Storie iniziate per caso e finite ne giro di qualche mese. Non era destino che l'amore mi accompagnasse nel mio percorso di vita.Vidi le immagini dei luoghi più suggestivi dove ero stato con il professore,situazioni di pericolo reale in cui ci siamo trovati, persone conosciute nei nostri viaggi ma, soprattutto, le serate passate sulla veranda del giardino a chiacchierare con lui, quando mi raccontava della sua adorata moglie e del cuo angelo che il destino gli aveva rubato.Parecchie ore dopo  sollevai lo sguardo e inizia a vedere dall'alto cosa mi aspettava e......quello che vidi in seguito. L'aereo fermò a Rio de janeiro e da li un altro velivolo più piccolo mi portò a destinazione,prima a Santarem, poi in battello fino a Belem. Li trovai ad aspettarmi due di quelli che sarebbere stati i mie compagni della prossima lunga avventura.Stavo per scoprire un mondo nuovo, meraviglioso e pericoloso come quello che avevo lasciato qualche giorno prima, e che mi sarebbe rimasto nel sangue per sempre.