gocce di gioia

Sono qui distesa sulla sabbia senza riuscire a muovermi, gli occhi chiusi, le braccia aperte... Non posso, non riesco a sottrarmi all'onda di dolore.... Eccola, immensa ...Travolge e copre tutto impedendomi di respirare... Il peso dell'acqua lo sento su tutto il corpo... sul petto... E' un dolore fortissimo.. Poi si rirtira ma io non riesco ancora a respirare.. L'aria nei polmoni brucia... Un respiro, due...poi eccola.... urlando l'onda ritorna....! Tutto ricomincia e non riesco più a respirare, a pensare.

Vorrei abbandonarmi... forse il dolore si placherebbe... ho perso il conto dei giorni... non so da quanto sono qui...

29 novembre 2013... Per me in questo giorno tu sei morto... e  questa triste giornata  vede l'ennesima  pugnalata che mi dai.... Da domani è un giorno nuovo, il primo giorno che proverò a vivere senza te nell'anima... e allora in questa giornata ti regalo questa poesia.. Tu certamente non ricordi... Tanti anni fa te la feci ascoltare  e tu, pensando l'avessi scritta io,  dicesti che  certamente dovevo aver amato tanto l'uomo a cui l'avevo dedicata...Sono passati 29 anni... fanno quasi paura a dirli... 29 anni  e oggi ti dedico questa poesia,,oggi l'ho scritta io per te... Pablo Neruda è d'accordo a prestarmela...perchè oggi queste parole sono vere più che mai... questi sono gli ultimi versi che io ti scrivo e spero che questo sia l'ultimo dolore che mi dai.................

Posso scrivere i versi più tristi questa notte.

Scrivere, ad esempio : La notte è stellata,
e tremolano, azzurri, gli astri in lontananza.

Il vento della notte gira nel cielo e canta.

Posso scrivere i versi più tristi questa notte.
Io l’amai , e a volte anche lui mi amò.

Nelle notti come questa lo tenni tra le mie braccia.
Lo baciai tante volte sotto il cielo infinito.

Lui mi amò, a volte anch’io l’amavo.
Come non amare i suoi grandi occhi fissi.

Posso scrivere i versi più tristi questa notte.
Pensare che non l’ho. Sentire che l’ho perduto.

Udire la notte immensa, più immensa senza lui.
E il verso cade sull’anima come sull’erba in rugiada.

Che importa che il mio amore non potesse conservarlo.
La notte è stellata e lui non è con me.

E’ tutto. In lontananza qualcuno canta. In lontananza.
La mia anima non si rassegna ad averlo perduto.

Come per avvicinarlo il mio sguardo lo cerca.
Il mio cuore lo cerca, e lui non è con me.

La stessa notte che fa biancheggiare gli stessi alberi.
Noi quelli di allora, più non siamo gli stessi.

Più non l’amo, è certo, ma quanto l’amai.
La mia voce cercava il vento per toccare il suo udito.

D’altra. Sarà d’altra. Come prima dei miei baci.
La sua voce, il suo corpo chiaro . I suoi occhi infiniti.

Più non l’amo, è certo, ma forse l’amo .
E’ così breve l’amore, ed è sì lungo l’oblio.

Perché in notti come questa lo tenni tra le mie braccia,
la mia anima non si rassegna ad averlo perduto.

Benché questo sia l’ultimo dolore che lui mi causa
e questi siano gli ultimi versi che io gli scrivo.

Niente ferisce, avvelena, ammala, quanto la delusione. Perché la delusione è un dolore che deriva sempre da una speranza svanita, una sconfitta che nasce sempre da una fiducia tradita cioè dal voltafaccia di qualcuno o qualcosa in cui credevamo. E a subirla ti senti ingannato, beffato, umiliato. La vittima d'una ingiustizia che non t'aspettavi, d'un fallimento che non meritavi. Ti senti anche offeso, ridicolo, sicché a volte cerchi la vendetta. Scelta che può dare un po' di sollievo, ammettiamolo, ma che di rado s'accompagna alla gioia e che spesso costa più del perdono.--

...Un grazie a "palla di neve" per avermi aiutato tramite questo post a dare voce al sentimento che non aveva parole per uscire.....

Oriana Fallaci "Un cappello pieno di ciliege"