Pensieri sparsi

Luoghi comuni


Detesto i luoghi comuni, le frasi fatte. Quelle usate sempre più spesso e spesso senza riflettere sul loro significato reale. Mi ribello a "..tanto io sono oltre", ma oltre dove, a cosa? Se fossi davvero oltre non saresti qua a dirmelo ma saresti là..a farlo. O ad esserlo. Oppure "..sai, nella mia compagnia, siamo tutti matti!!". Ma matti di che? Solo perchè si beve un bicchiere in più o si fa casino al ristorante si è matti? La pazzia è ben altra cosa e spesso è caratteristica degli innovatori, degli originali. Dei pazzi anche, si. Ma non degli sballoni del sabato sera. Quella cosa ha altri nomi.. Insomma, si è capito di cosa parlo. Ora vorrei però parlare di un proverbio che quando mi viene proposto scalfisce profondamente la mia placida calma Zen. Si tratta di "domandare è lecito, rispondere è cortesia!". Già la formulazione mi trova irritato, c'è un imperativo categorico di fronte al quale il poverino che lo riceve si trova indifeso. Colto in fallo dalla propria maleducazione nel non rispondere, già si becca dello scortese. E non abbiamo ancora cominciato! Dunque, il cuore della questione è, per me, la prima frase, quel "domandare è lecito". Ora è evidente che la parte lecita fa supporre che ogni domanda abbia il diritto di essere fatta: appunto essendo lecito. Ma siamo proprio sicuri che tutte le domande siano lecite? Perchè se così fosse, si aprirebbe un mondo di opportunità di conoscenza e praticità.. "scusi, mi regala 1000 €?", "signore, ma come mai le manca una gamba?", " signorina, sa solo perchè è lecito, lei è depilata o nature?", "scusa, ma tu quanto guadagni?". Insomma, siamo proprio sicuri che tutte le domande siano lecite? Siamo sicuri che - ne ho citate alcune semiserie - non vi sia un limite al domandare? Magari il buon gusto, l'opportunità, il tempismo dovrebbero suggerire di tenersi qualche domanda in tasca e magari le risposte arrivano lo stesso. E, qualora non arrivassero, vuol dire che non dovevano arrivare. Quindi se domandare NON è (sempre) lecito, allora il NON rispondere non è (quasi mai) scortese. Caro domandatore lecito, senza sentirmi scortese scelgo di non risponderti. Oppure, strategia più perversa, che adotto nei momenti di buon umore, appena data la risposta (che può anche essere falsa, tanto il proverbio non parla di risposta veritiera), comincio a porre io domande a raffica, anche le più imbarazzanti. Tanto, domandare è lecito. No?