Pensieri sparsi

La forza delle parole. Un anno dopo


 Riparto con il pensiero da dove ho lasciato il precedente. E' passato più di un anno dal mio ultimo post. Dio, quante cose sono successe! Mi pare di aver vissuto una vita concentrata in 12 mesi. Emozioni fortissime, delusioni (tante), gioie (poche). Nulla di ciò che ho letto ed imparato sino ad un anno fa mi ha preparato sufficientemente a ciò che avrei dovuto affrontare. Ora penso anche ad un caro amico che sta vivendo i suoi ultimi giorni, fra poco ci lascerà, penso al molto che ho lasciato crescere attorno a me e che non ha senso. Ho tenuto lontano persone care. Ho visto allontanarsi persone arrabbiate ed anche esse deluse. Ho poco e tanto vicino a me. I miei antichi amici ci sono, grazie. Ho trovato l'amore e l'ho perso. E poi ritrovato ed ancora perso ed ora non so in quale stadio sia. Cammino con un enorme peso sulle spalle ed i miei occhi sono spesso pieni di lacrime. Ho viaggiato sul Titanic e sono rimasto sulla tolda ad ascoltare musica mentre la nave affondava. Ero, forse, il capitano. Ancora non morto, ma nemmeno più completamente vivo. Non comprendo più il torto e la ragione, come un bambino che ancora non conosce nulla ed invece dovrei ormai saperne di cose.. Infatti, si, a dire il vero ne so. Ma non servono a nulla, purtroppo. Ho smarrito il mio libro prezioso degli appunti delle esperienze ed ora ne ho uno bianco; la penna nella mano, che non trova ispirazione. Cosa so, ora? Cosa ho imparato davvero da questa vita? Ho già fatto testamento, non si sa mai. Un tempo pensavo di sapere qualcosa, guarda il post della lettera ad un figlio non mio,  ed ho avuto anche la stupidità di dirlo. Ascolta. amico mio, lascia perdere. Le scelte sono un puro e semplice caso ed il valore... Non esiste il valore, solo prezzo. Quello che è sempre diverso secondo che tu compra o venda. Io ora sto vendendo, costo poco.Provo a scrivere un blues. Walking back bluesHo speso molti soldi, bambina, per vederti felice e per vederti ridere.Ora non ne ho più e non sono nemmeno più divertente. Bene fai ad allontanarti, non sono più divertente. Non giri ancora la schiena, vedo il tuo volto ma i tuoi passi vanno all'indietro. Ancora mi tocchi ma il tuo braccio è già quasi completamente teso, fra poco non mi toccherà più. Non mi sfiorerai più, piccola. Sento la carne che si lacera sulla mia schiena indifesa ma non posso voltarmi per difendermi. Non posso, bambina, ancora voglio vedere il tuo volto, fino a quando potrò. Sento il sangue scorrere sulle mie spalle ma ho un dolore più grande davanti a me. Sorridi ancora, piccola, mentre ti allontani ed ancora non ti giri, così fa più male ancora, piccola mia. Ganci di ferro stanno tranciando i muscoli e non riesco a pensare ad altro che alla distanza che aumenta fra me e te. Oh bambina, mi manchi già adesso che un pò ti ho ancora. Bambina, i colpi sono sempre più forti, non resisto più, mi devo voltare. Devo alzare le braccia per proteggermi. E colpire per non essere colpito. Bambina, avrei voluto proteggere te e colpire i tuoi nemici e le tue paure. Piccola, non me lo hai permesso. Non ti posso più guardare, non so dove sei. Devo difendermi. Devo difendermi. E non ti sento più. No, non ti sento più.