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VASCHE DI COLMATA nei porti italiani

Post n°2 pubblicato il 22 Maggio 2010 da zeroemission

A Livorno 27 indagati per inquinamento

Vasche di colmata con 27 azioni di indagine,

tanto dovute quanto evitabili.

 

A Livorno (ma varrà per tutta Italia), nella grave ma assurda situazione che si è creata, in effetti tutte le parti in causa (accusati e accusatori) hanno avuto dei comportamenti corretti, logici e più che legittimi, nonostante che per questo siamo di fronte a 27 accusati, i quali purtroppo potrebbero essere solo i primi di una lunga serie.

A prescindere dal fatto che in genere le vasche di colmata sono utili ai porti, necessarie per varie ragioni e/o talvolta assolutamente indispensabili, dobbiamo precisare e accettare che effettivamente i fanghi di escavazione di un porto contengono una rilevante quantità di idrocarburi e molte altre sostanze inquinanti, per cui diventa del tutto legittimo, oltre doveroso l'intervento della magistratura.

Valutando la legge 296 del 27.12.2006 e il successivo decreto del Ministro dell'ambiente del 7 novembre 2008, ne deriva la sgradevole sensazione (che per quanto forse errata, rimane) che siano entrambi stati elaborati sbilanciandosi fortemente verso la soluzione degli importanti problemi dei porti, ma con non altrettanta attenzione e/o preoccupazione verso gli effetti collaterali di impatto ambientale, ma purtroppo (o per fortuna) ormai tale norma esiste e quindi in base ad essa risulta altrettanto legittimo anche il deposito dei prodotti di dragaggio nel citato sito, infatti proprio quella legge e decreto, che ne contraddicono altre, hanno creata l'attuale assurda situazione, nella quale entrambi i “contendenti” hanno ragione e torto al tempo stesso.

D'altro canto il grado di inquinamento contenuto nei fanghi dei fondali di un porto con grande traffico, è scientificamente e indiscutibilmente molto alto (anche volendo valutare solo gli idrocarburi e i colibatteri); per cui è più che giusto che essi siano considerati rifiuti pericolosi da trattare come asserisce la Magistratura.

E' altrettanto vero che proibire il riempimento delle vasche di colmata o peggio ancora di escavazione in genere dei fondali la dove sia necessario, porterebbe al blocco dello sviluppo o addirittura dell'agibilità (quindi alla chiusura) di tutti i grandi porti.

Oggi però esistono tecnologie e formule in grado di risolvere alla radice il problema, trattando e disinquinando i fanghi escavati, con buona pace dei dirigenti dei porti, dei magistrati, degli ambientalisti e della salute dei cittadini.

Basta digitare su un motore di ricerca di internet (Google o altri) la parola “ecovaloriozzatore verde” per trovare la soluzione di tutti i problemi, sia tecnici che economici che ambientali.

Quindi, con spirito costruttivo e massima comprensione e disponibilità, possiamo solo dire ai signori indagati o futuri indagabili, che quanto prima ci sarà un adeguamento ai tempi chiedendo aiuto alla scienza e alla tecnologia, tanto più e prima saranno ridotti i guai attuali e/o futuri e i costi che inevitabilmente essi comportano per tutti.

Sergio Marchetti

Consulente ambientale.

Pisa

349 7262025

 

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