Eccoci di nuovo a narrare una storia per grandi e piccini, per bimbi e pelosetti.Shh!! Tutti seduti buoni buoni,e ascoltate…..
Nel bosco incantato della nostra storia, c’era gran fermento fra fate e folletti: Serenella, la fatina più giovane era stata promessa in sposa a un bel principe che viveva in un castello fatato al disopra delle nuvole.
Tutti gli animali del bosco e tutti i folletti si davano da fare per preparare il ricevimento di nozze che sarebbe stato celebrato proprio lì nel loro bosco.
Le fate erano impegnatissime a creare per Serenella l’abito da sposa più bello che si fosse mai visto!Un vestito leggero come una nuvola, trapuntato di stelle e che ad ogni movimento cambiava colore, poiché avevano preso in prestito i raggi dell’arcobaleno.
Ma le streghe cattive che vivevano sotto la montagna non volevano che Serenella sposasse il principe. Avevano sperato che il principe scegliesse una di loro…anche se erano brutte come la peste, maligne e bugiarde.Le tre streghe si riunirono a casa di una di loro e incominciarono a fare i loro incantesimi.Nel grande calderone che bolliva sul fuoco, buttarono ali di pipistrello, erbe cattive e semi di papavero.Così che se Serenella avesse bevuto quella pozione, sarebbe diventata scura come le ali dei pipistrelli, cattiva come le erbe e infine si sarebbe addormentata finchè una delle streghe non fosse riuscita a farsi sposare dal principe.
Ma le streghe cattive non fecero caso agli uccellini che stavano appollaiati proprio su un ramo fiorito di fronte alla loro finestra.
Un uccellino volò veloce verso il bosco e andò ad avvisare i suoi amici animali.Subito il consiglio degli animali si riunì per trovare il modo di scongiurare il pericolo senza allarmare le fatine.Alla fine presero la decisione di rivolgersi al mago buono che altre volte li aveva aiutati contro i malefici delle stregacce.Il mago li ascolto con aria grave. Poi si ritirò nella sua stanza segreta e andò a leggere il libro anti strega.
Scoprì così che si doveva preparare un antidoto con petali di rosa, gocce di rugiada, succo di viole del pensiero…ma soprattutto l’ingrediente principale doveva essere l’amore. Se il principe amava davvero la sua fatina, il maleficio non avrebbe avuto effetto.