www.ziosilvio.com

Tasse: più figli hai, più paghi


Più figli hai, più tasse paghi; meno guadagni, più vieni spremuto dal Fisco. L’effetto combinato dei nuovi meccanismi di calcolo dell’Irpef disegnati dalla Finanziaria e delle addizionali locali penalizza la famiglia e i redditi più bassi. Man mano che si approfondiscono i calcoli, la manovra del governo all’insegna di una presunta equità fiscale e in nome di una, altrettanto presunta, “redistribuzione della ricchezza”, riserva le peggiori sorprese per tutti i contribuenti. Per quanto riguarda le famiglie, le cifre (snocciolate oggi dal Sole 24 Ore), non si limitano a confermare le già fosche previsioni dei giorni scorsi. A pagare di più saranno quelle più numerose: con coniuge e un figlio a carico il rincaro medio oscilla fra i 106 e i 124 euro; se i figli a carico sono tre, l’aumento arriva alla soglia dei 190 euro. Il meccanismo perverso è dovuto all’abbandono delle deduzioni deciso con la Finanziaria: neppure gli assegni familiari sono in grado di correggere questa stortura. Che in talune realtà tocca picchi impressionanti. A Ravenna, per esempio, una famiglia con tre figli pagherà 444 euro in più, mentre con un solo figlio il prelievo sarà di 398 euro. In sovrappiù, c’è da constatare che i livelli di reddito, nel gioco tra Irpef nazionale e addizionali, i più penalizzati risultano quelli più bassi. L’esempio di Roma: con un solo figlio a carico si cominceranno a pagare più tasse a partire da 38mila euro lordi, se i figli sono due i rincari partono da 31.900 euro. L’iniquità della nuova politica fiscale del governo è infine confermata dal fatto che, dove le addizionali restano immutate, a pagare di più sono egualmente i redditi inferiori. Un esempio per tutti, prendendo a riferimento Catanzaro, dove il Comune ha confermato il prelievo del 2006: con tre figli a carico e 40mila euro di reddito l’incremento è di 145 euro; se il reddito è di 20mila euro, passa a 203 euro. Il quadro generale che ne emerge è quello di una manovra fiscale di sostanziale iniquità. L’esatto contrario di quanto ha tentato di far credere la propaganda del governo della sinistra. Tutti pagheranno di più, i più deboli ancora di più.