IL Blog DI ZAYRA

Ma la satira nuoce davvero a Berlusconi ?


Sin dall'Antica Grecia la satira è  stata soprattutto politica, occupandosi degli eventi di stretta attualità per la città (la polis), ed avendo una notevole influenza sull'opinione pubblica , proprio a ridosso delle elezioni.  Si è sempre rivolta contro personaggi detentori del potere politico, sociale o religioso per smascherare i vizi, denunciarne le mancanze, prenderne in giro il linguaggio. Per questo motivo è sempre stata soggetta a violenti attacchi da parte dei potenti  di ogni epoca. Attraverso la risata, la satira veicola delle piccole verità, semina dubbi, smaschera ipocrisie, attacca i pregiudizi e mette in discussione le convinzioni e  propone punti di vista alternativi. Se prima apparteneva ad un vero e proprio genere letterario, solo nel corso degli ultimi secoli si  è allargata all'arte figurativa e ai nuovi “media”. Storicamente e culturalmente, risponde ad un'esigenza dello spirito umano, alla voglia  di riscatto del più debole contro il più forte,  trovando una risposta di una  certa incisività nel reale. Ma oggi, mi chiedo, la satira ha ancora lo stesso effetto di un tempo o  raggiunge addirittura un risultato contrario?  Il cavaliere Berlusconi sembra negli ultimi anni acquisire punti da tutto ciò che si è fatto contro di lui in ambito satirico (Link buffi , ritratti e fotomontaggi,  slogan e manifesti pubblicitari taroccati, barzellette, imitazioni, vecchie canzoni in libero adattamento, lettere di comici e altri  vari tipi di umorismo).Coloro che mettono in evidenza tutto quello che di negativo lo riguarda, persino pericolose frasi ambigue, che all’apparenza sembrano comiche,  fanno sì che  il  cavaliere, come un ritrovato Fantozzi, piaccia perché, come è stato per Mike Bongiorno, mostra la mediocrità culturale della persona media italiana. Piaccia  perché sembra diventare personaggio vittima dei suoi nemici. E così con maestria il cavaliere  ha imparato a sfruttare il detto  <  si parli bene o male  ma si parli> E cosi mentre gli elettori di sinistra si danno alla satira contro di lui per sfogarsi e al tempo stesso per danneggiarlo lo banalizzano, lo deridono, lui come un uomo di spettacolo conquista sempre più fans e si trasforma in “Uomo di Stato” ma di una specie che preoccupa e che ha costruito attorno a sé un blocco elettorale solidissimo che, seppur frutto della commistione di interessi economici e sociali assai diversi, non può più essere ridotto alla semplice formula del «partito di plastica» e si sta  decisamente radicando in modo preoccupante nella società.