Zacinto mia

I NEGOZI DI CORSO MAGENTA


Da marzo riprendo a venire in ufficio in bicicletta. In inverno ci vengo in metropolitana, ma preferisco fare alcuni tragitti a piedi. Al ritorno, per esempio, non salgo alla fermata di fronte al mio ufficio, ma tre fermate dopo. Camminare mi fa bene, mi permette di rinfrescarmi dopo una lunga giornata chiuso in ufficio. Inoltre, guardo le vetrine, mi svago un po’, perché fare casa-ufficio, ufficio-casa sarebbe veramente alienante. A volte sogno di abitare in centro, in un palazzo signorile, anche in un monolocale, ma dove si respira l’aria di un tempo. So che non succederà mai, ma qualcosa di decente dal punto di vista dei prezzi si trova…Percorro tutto corso Magenta e mi domando ogni giorno come facciano a sopravvivere negozi di vasi improbabili, gioielli antichi, abiti da ottantenne dal costo minimo di 600 euro.Nel negozio di vasi vedo sempre la solita commessa 60enne coi capelli color menopausa, dalla boccuccia rivolta verso il basso, mentre legge il giornale in attesa vana di un cliente. In quattro mesi non ho mai visto nessuno.Una volta ho tentato di avvicinarmi alla vetrina di un negozio con abiti da sciura per consultare i prezzi. Gli abiti in saldo andavano dai 335 ai 385 euro. In quel mentre ho visto l’improbabile commessa 70enne taglia 36 dai lunghi capelli tinti avvicinarsi alla porta. Pensavo che, in un impeto di gioia, me la spalancasse, felice di vedere qualcuno dopo mesi. In realtà la porta era leggermente aperta, evidentemente aveva freddo e me l’ha chiusa in faccia! Certo che se l’unico possibile cliente è trattato così, forse mi spiego perché, oltre ai prezzi alti e agli improbabili articoli venduti, i negozi di corso Magenta sono sempre vuoti!