Zacinto mia

LE FOGLIE D’AUTUNNO


Ormai è arrivato l’autunno. La mattina e la sera fa piuttosto fresco, il pomeriggio col sole le giornate si scaldano. Come ogni anno scivoleremo inesorabilmente verso l’inverno, come inesorabilmente passano i giorni, le occasioni sfumano, la vita ci scivola tra le mani, come le foglie scivolano dagli alberi.La scelta dei giorni scorsi mi fa ancora un po’ male, vorrei spegnere il telefonino aziendale. Ogni chiamata mi sembra un rimprovero. Uno scambio di sms col mio capo m’ha fatto star male. Devo continuare ad avere a che fare con la struttura di Roma a cui ho detto di no, ma non posso pagarla per tutta la vita.Oltretutto ho il vago sentore che mia moglie non stia molto bene. Ieri ha avuto una lite con la collega che l’aveva fatta piombare nel baratro degli attacchi di panico la primavera dell’anno scorso ed è da una decina di giorni che dice di sentirsi piuttosto agitata. Forse ho sottostimato i suoi problemi, ma io continuo ad accompagnarla tutti i giorni al lavoro. Come avrei potuto trasferirmi lontano da lei dal lunedì al venerdì per 10 anni? Come avrebbe potuto dormire sola la notte per 10 anni?Come se ciò non bastasse abbiamo preparato i documenti per presentare richiesta di idoneità all’adozione al tribunale dei minori, ma il medico di base le ha negato il certificato che avrebbe dovuto firmare perché, a suo dire, coi suoi problemi di ansia le negherebbero l’idoneità. Lei si è sentita morire. Io non ne parliamo. Sono rimasto a Milano anche per questo. Io vorrei tentarci lo stesso, facendo scrivere al medico che i suoi problemi non sono così gravi e, comunque, non inficiano le capacità relazionali. Vedremo.Sotto la spinta della frustrazione ho fatto una cosa che non avrei dovuto. E’ stato un attimo, non ci ho pensato, speravo che non succedesse. Avevo lottato tanto. Sono caduto anch’io, come una foglia in autunno.