Zacinto mia

DIPLOMAZIA


Giovedì scorso è venuto a Brescia il nostro responsabile di Roma (in teoria) per salutare, ringraziare e rassicurare i dipendenti sulla loro riallocazione, anche se la discussione ha assunto toni un po' accesi, dal momento che non è certo un tipo diplomatico. Prima dell'incontro si è soffermato lungamente con me, dicendomi che è sua intenzione tenermi nella sua struttura di Milano. Ha ribadito che gli ho già detto di no a ricoprire la posizione di responsabile a Torino, si è inoltre impegnato a mandare avanti la mia promozione che è stata bloccata da risorse umane centrali. "Avresti comunque 30 persone sotto di te, la struttura è grande..." Ho passato diversi giorni di riflessione, ho dormito poco queste notti. Se, con la firma del nuovo contratto collettivo, passa veramente la riorganizzazione del personale che prevde un unico livello retributivo per i quadri, ogni mio sforzo sarebbe inutile. Sarebbe l'unico modo per avere all'ultimo momento quello che mi spetta, senza imbarcarmi in un percorso lungo - il solito proposto da risorse umane -, che mi porterebbe in produzione, a fare un lavoro che non mi piace, che non so neppure se si concluderà positivamente.Ho sentito un ex collega che ora lavora a risorse umane, che mi ha confermato che il dirigente aveva firmato il provvedimento, ma è stata risorse umane di Roma ad averlo bloccato perchè l'ufficio stava chiudendo. Ha aggiuto che, se io andassi a lavorare nella struttura amministrativa di Milano, il provvedimento potrebbe passare in futuro perchè la stessa è ancora in definizione, inoltre appartiene ad una divisione in cui gli organici sono un po' fumosi.Ieri è uscito un comunicato sindacale che lamentava alcune affermazioni del dirigente sul personale che si avvale dei permessi ex legge 104 e sul futuro dei dipendenti. Mi ha subito telefonato il responsabile delle relazioni industriali per sapere come erano andate le cose. Io, che sono molto diplomatico, ho specificato che il capo era venuto per salutare e rassicuare le persone, poi ha fatto esempi infelici, ma si è trattato di situazioni esagerate, estrapolate da un contesto che aveva obiettivi diversi. Mi sono sentito coi miei capi diretti ("ma perchè fa queste cose? perchè va sugli uffici chiusi? Non è bravo a trattare con le persone"), che mi hanno consigliato di inviare subito il comunicato al dirigente, il quale mi ha chiamato e ringraziato per averlo difeso davanti al responsabile di relazioni industriali. Beh, chiude l'ufficio, si lascia andare a sparate infelici, io devo difendere lui che è tre gradini sopra di me nella scala gerarchica aziendale e prende 10 volte il mio stipendio. Mi ha chiesto se avevo pensato alla sua proposta. Gli ho risposto - con diplomazia - che ho deciso di accettare (forte del debito che ha nei miei confronti), ricordandogli che si è preso l'impegno di far comunque passare il provvedimento relativo al mio livello inquadramentale superiore. Speriamo bene.