Zacinto mia

CI RIVEDREMO LASSÙ


La mia nonna è mancata mercoledì scorso. Ho perso l'ultima nonna, una persona a cui devo molto. Sicuramente parte del mio modo di essere, delle mie scelte sono state influenzate dalla sua presenza nella mia vita. Tutte le domeniche io e mio fratello l'accompagnavamo alla messa. Recitavamo insieme le preghiere (rivolgendoci a Dio col "voi") e, arrivati prima di tutti in chiesa, dicevamo il rosario. La fede impressa indubbiamente forgia la nostra vita e, in questo, devo tanto a mia nonna. Le sere di maggio recitavamo il rosario nei cortili del paese. È significativo che, quattro mesi fa, quando ormai non era più completamente lucida, abbia voluto che dicessi il rosario con lei e l'abbia vista tranquilla. In quest' ultimo periodo aveva sempre il rosario in mano. Una donna pratica, di poche parole, dedita alla parrocchia e alle missioni. Anche io, sostiene mis moglie, sono di poche parole. Forse anche in questo ho preso da lei, che si stancava delle chiacchiere inutili, essendo più dedita all' agire che al parlare. Non dimenticherò quando, da piccoli, portava me e mio fratello a comprare il ghiacciolo la sera. Si è dedicata a noi quando mia mamma era incinta di mia sorella. Ha fatto tanto per noi. È significativo che, la penultima volta che l'ho vista, abbia chiesto ago e filo per cucire, lei che aveva cucito le vesti di preti e chierichetti e vestiti per i poveri dell' Africa. È significativo che, quando le ho detto che i miei bambini la salutavano, lei abbia fatto un gran sorriso. Ora hanno un angelo in più in cielo dove, come ha detto il parroco al funerale in una giornata fredda e piovosa, aveva già il suo posto assegnato e la rivedremo.