Zacinto mia

L'ORCHIDEA


Ormai sono quattro mesi che non rientro in ufficio. Coi figli all'asilo e mia moglie a scuola ho la compagnia della mia orchidea che sposto tutte le mattine sul davanzale di fronte alla mia scrivania perché possa prendere la luce del sole. Purtroppo il lavoro è sempre gestito in modo grossolano. Dopo aver passato una settimana perennemente in call con i colleghi di Roma, a breve parte il nuovo sistema operativo che sappuamo già avrà numerose falle seppur già segnalate. D'altra parte se la nostra dirigente esordisce che parlare del nostro lavoro la fa vomitare, ripete in ogni call che lei non sa nulla del nostro lavoro e che glielo dobbiamo spiegare come se fosse la prima persona che passa per strada, si inizia affermando una cosa e poi si finisce sostenendo il contrario e infine conclude che non dobbiamo preoccuparci, "considerate tutte queste difficoltà, il nostro quoziente intellettivo sicuramente aumenterà". L'ultima volta che l'ho sentita dire queste cose non riuscivo a mangiare e poi a prendere sonno da quanto ero preoccupato e schifato delle persone che ci dirigono. Quella sera mi sono anche dimenticato di dar da mangiare ai pesci. Per non parlare del mio capo diretto. Ho saputo per vie traverse che due colleghe del mio gruppo vanno in pensione, una a maggio e l'altra a giugno. Ma quando me lo vuoi dire? Tanto poi sono io a organizzare il lavoro e a tamponare tutto! Figuriamoci come ne usciremo considerando che, a causa della migrazione dei dati contabili sul nuovo sistema, abbiamo quasi due mesi di arretrato. In queste situazioni non mi resta che guardare all'orchidea e farmi forza. Dopo 8 mesi, nel giro di cinque giorni, si sono aperti 3 fiori e altri quattro stanno per aprirsi. Forse c'è sempre speranza, anche dopo lunghe attese!