Blog di Costanza

Avidità


La notizia è questa: stasera gli Europe hanno partecipato come ospiti alla trasmissione Sanremo Young dove avrebbero eseguito accompagnati da una orchestra il brano che li ha resi celebri nell’87 The Final Countdown.Premesso che dei musicisti si guadagnano il pane suonando e dato per scontato che il suddetto brano, oltre a farli diventare famosi in tutto il mondo, ha riempito loro le tasche quindi trovo ovvia la scelta di suonarlo in questo o in altro contesto, mi chiedo: hanno davvero bisogno nel 2018 della dubbia visibilità che gli ha dato la partecipazione ad simile evento? Quando lo portarono a Sanremo proprio nell’87 dove parteciparono come ospiti stranieri fu strano (rispetto ai partecipanti al Festival sembravano “L’uomo che cadde sulla terra”!) ma comprensibile mentre oggi, 31 anni dopo che senso ha? È solo una marchetta, niente di più, ed anche di gusto discutibile.Dopo 11 album, milioni di copie vendute, dopo essere sopravvissuti agli anni novanta, ad uno scioglimento, dopo una reunion onesta e sentita che ci ha regalato bellissimi album, dopo aver dimostrato che si può diventare famosi con The Final Countdown e poi girare pagina con stile, dopo aver dimostrato ampiamente che live hanno ancora moltissimo da dire, dopo tutto questo la performance di stasera stona come un violino scordato, perché suonare in playback (presumo ma non è neanche questo il grave) davanti a quattro pizzettari pagati per fare la parte dei giovani musicisti esordienti, presentati dalla presentatrice famosa per essere la più seguita dalle “resdore” in una trasmissione che ha spettatori che capiscono più di lasagne che di chiavi di violino di una fascia d’età che non è andata oltre Nilla Pizzi non ha alcuna spiegazione se non che è stata una misera squallida marchetta. E visto che sono una fan degli Europe da 30 anni e che finora non mi hanno mai deluso stasera sono proprio triste.