Diario difficile

Gli angoli d'Italia


Mi è piaciuta questa gita in Sardegna. C'è stata qualche difficoltà, era inevitabile, e avrei voluto avere tempo (e soldi) per girare di più. La sardegna, per lo meno nella zona mineraria nella quale sono stato, ha strade di montagna, ripide e senza indicazioni. Venti chilometri possono essere una distanza di tutto rispetto. C'è stata qualche delusione, per amici che avrei voluto incontrare e che invace si sono limitati a darmi un benvenuto telefonico. C'è stato anche un po' di turismo, nonostante i sardi facciano molto poco per avere gente sulle loro spiagge.Ma quello che mi piace soprattutto è andare nei posti d'Italia fuori mano, in cui si vive un po' nascosti. Forse è solo la mia percezione di abitante della Grande Capitale, la divina Città Eterna piena di negozi. Ma per me queste campagne sono già avventura. Le montagne aspre, i paesi deserti ormai in rovina, le scogliere inaccessibili, i posti in cui il vento parla al posto della gente. Che non è cattiva, semplicemente sa che non appartieni a quel posto e che dopo poco te ne andrai.Intanto, la tempesta finanziaria. La speculazione, come il coccodrillo della favola di Peter Pan, non si ferma mai e va a caccia di vittime indifese. La speculazione non rischia niente: vende allo scoperto, cioè senza aver prima comprato. Quello che vende oggi si impegna a comprarlo domani, al prezzo di domani. Se nel frattempo il prezzo sale perde, se resta lo stesso di oggi la differenza è nulla, ma se il prezzo cala ne ottiene un guadagno. Se è diffusa l'aspettativa che il titolo perda valore il rischio è nullo, e tutti vendono. E quando tutti vendono la stessa cosa il valore si abbassa...
[La carezza e la mitraglia]