- Nella specie umana, con la scoperta della comunicazione mediante simboli verbali e scritti, si sono evidenziate alcune caratteristiche di tali attività considerate esclusivo appannaggio degli appartenenti alla nostra specie.Uno tra i più noti neurobiologi degli ultimi decenni di questo secolo, G.M. Edelman, ha indagato i processi che hanno luogo nel cervello dell’Homo sapiens nell’elaborazione delle attività cognitive che sono alla base del fenomeno mente: «La triade fondamentale di funzioni superiori del cervello è composta dalla categorizzazione percettiva, dalla memoria e dall’apprendimento. (Spesso risulta comodo trattarle separatamente, ma non va dimenticato che di fatto sono aspetti inseparabili di un’unica attività mentale)». [G.M. Edelman, Sulla materia della mente, Adelphi, Biblioteca Scientifica 17, Milano 1992.]Paragonando il comportamento dell’uomo a quello degli altri vertebrati superiori, Edelman ritiene che questi ultimi siano in possesso di una coscienza primaria che definisce come «lo stato di consapevolezza mentale delle cose del mondo, in cui si hanno immagini mentali del presente; ma non si accompagna affatto alla sensazione di essere una persona con un passato e un futuro...»La coscienza di ordine superiore, della quale sarebbero, secondo l’autore, in possesso soltanto gli esseri umani, «...comporta il riconoscimento, da parte di un soggetto raziocinante, dei propri atti e dei propri sentimenti, incorpora un modello dell’identità personale, del passato e del futuro, oltre al modello del presente... ».La base morfologica di questa coscienza consisterebbe nell’acquisizione di un nuovo tipo di memoria « con il risultato che il concetto di sé, il concetto del passato e quello del futuro si possono collegare alla coscienza primaria: diventa possibile la coscienza della coscienza».
Capacità Cognitive
- Nella specie umana, con la scoperta della comunicazione mediante simboli verbali e scritti, si sono evidenziate alcune caratteristiche di tali attività considerate esclusivo appannaggio degli appartenenti alla nostra specie.Uno tra i più noti neurobiologi degli ultimi decenni di questo secolo, G.M. Edelman, ha indagato i processi che hanno luogo nel cervello dell’Homo sapiens nell’elaborazione delle attività cognitive che sono alla base del fenomeno mente: «La triade fondamentale di funzioni superiori del cervello è composta dalla categorizzazione percettiva, dalla memoria e dall’apprendimento. (Spesso risulta comodo trattarle separatamente, ma non va dimenticato che di fatto sono aspetti inseparabili di un’unica attività mentale)». [G.M. Edelman, Sulla materia della mente, Adelphi, Biblioteca Scientifica 17, Milano 1992.]Paragonando il comportamento dell’uomo a quello degli altri vertebrati superiori, Edelman ritiene che questi ultimi siano in possesso di una coscienza primaria che definisce come «lo stato di consapevolezza mentale delle cose del mondo, in cui si hanno immagini mentali del presente; ma non si accompagna affatto alla sensazione di essere una persona con un passato e un futuro...»La coscienza di ordine superiore, della quale sarebbero, secondo l’autore, in possesso soltanto gli esseri umani, «...comporta il riconoscimento, da parte di un soggetto raziocinante, dei propri atti e dei propri sentimenti, incorpora un modello dell’identità personale, del passato e del futuro, oltre al modello del presente... ».La base morfologica di questa coscienza consisterebbe nell’acquisizione di un nuovo tipo di memoria « con il risultato che il concetto di sé, il concetto del passato e quello del futuro si possono collegare alla coscienza primaria: diventa possibile la coscienza della coscienza».