Zazen

La meditazione come modo di vita (Parte 4)


"Nelle conversazioni avute con dei terapeuti, molti mi hanno spiegato come, stando alla loro esperienza, uno dei metodi più potenti di guarigione sia una 'profonda' meditazione in postura. A volte chiedono ai loro pazienti di rimanere in postura, come minimo per tre ore. Un altro fenomeno che hanno osservato è il fatto che anche se alcuni possono essere fortemente legati alla meditazione, o ad altre tecniche di trattamento, e si sentano a proprio agio con esse, ciò nonostante non riescono ad ottenere gli effetti desiderati: i sintomi non mostrano alcun miglioramento.Scoprono, poi, che la causa è il fatto che questi particolari pazienti accettano di meditare solo in presenza del terapeuta. Non continuano, poi, effettivamente, fino a portare la pratica nella vita quotidiana facendone qualcosa di reale. Quando invece ci riescono, i successi sono molto più netti. Nello stesso modo, dobbiamo vedere la pratica della meditazione come modo di vivere.Ogni volta che praticherete la meditazione, sia nelle prime ore del mattino che in qualsiasi altro momento della giornata, vi accorgerete che aprirà una porta sul vostro essere inerente.Dopo questa apertura iniziale, la cosa più importante non è la pratica in sé, ma lo stato mentale che una tale pratica sviluppa dentro di voi: mangiare è piacevole, ma è più importante sentirsi soddisfatti e nutriti; così, lo stato mentale indotto dalla meditazione ha un significato molto maggiore del fatto stesso di meditare.Troppo spesso la gente si dedica alla meditazione per ottenere qualche risultato straordinario, come visioni, luci o miracoli sovrannaturali, e se tutto questo non accade , si sentono piuttosto delusi.Ma il miracolo che avviene in realtà è più normale e più utile: è una trasformazione sottile, non solo nella vostra mente e nelle vostre emozioni, ma anche nel vostro corpo, ed è altamente curativo. Come hanno scoperto scienziati e medici, quando godete di un buono stato mentale, anche le cellule del vostro corpo sono più contente: riuscite ad immaginare le cellule che alzano i loro piccoli calici di champagne e dicono"cin cin"? Ma quando la vostra mente si trova in uno stato negativo, allora anche le vostre cellule diventano maligne.La nostra salute globale ha parecchio a che fare con il nostro stato mentale, e con il nostro modo di essere.In particolare, in questo periodo, in cui gli uomini sono colpiti da così tante malattie, la comprensione di questo fatto non può non risvegliare in noi la possibilità di veder la vita in modo diverso: in un certo senso non esiste possibilità di scelta; è davvero questione di sopravvivenza. Vivere con lucidità è la più grande protezione, anche per la nostra salute.Così dovete prolungare lo stato mentale nel quale vi trovate dopo la meditazione, sicché farete ogni cosa con quella presenza mentale. C'è una storia molto famosa di una conversazione di un maestro Zen ad un suo discepolo, il quale gli chiede: "Maestro, come porti l'illuminazione nell'azione concreta? Come la pratichi nella vita quotidiana?""Mangiando e dormendo", risponde il maestro. "Ma, Maestro tutti dormono e mangiano.""Ma non tutti mangiano quando mangiano, e non tutti dormono quando dormono".Da qui deriva il famoso detto Zen: "Quando mangio, mangio. Quando dormo, dormo".Questo significa essere presenti al 100% nell'azione; non siete più il vostro ego ordinario, e la vostra azione è diventata un'azione universale, un'azione compassionevole. Senza più dualismo, 'diventate voi stessi l'azione'. Per esempio, è stato scoperto che quando rigovernate, se mantenete la mente pura e lavate i piatti con tutto voi stesso, ciò è molto energizzante. Se invece nel frattempo pensate a molte altre cose, allora diventerà una seccatura. Questo dovrebbe suggerirvi l'applicazione continua della lucida attenzione e della presenza. Se volete che la vostra pratica sia veramente di beneficio per voi e per la vostra esistenza, e perciò anche di beneficio per gli altri, non potrete dedicarvi ad essa solo occasionalmente."...Lama Sogyal Rinpoche, Meditazione: che cos'è e come praticarla