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I due Messia

Storia di Giovanni di Gamala e Yeshu ben Pandera

 
 
 
 
 
 

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« I martiri “cristiani”I dodici Apostoli ovvero... »

Lazzaro e la sua resurrezione

Post n°21 pubblicato il 13 Febbraio 2014 da otto8dgl1
 

MA QUALE MIRACOLO!

Lazzaro, Zelota, figlio di Giairo, discendente di Giuda di Gàmala, parente di Giuseppe (Menahem) dopo la distruzione di Gerusalemme del 70 d.C. con circa un migliaio di Esseni e Zeloti, asserragliati nella fortezza di Masàda nel 73 d.C., resistette all’assedio dei romani per sei mesi . (Ultimi ribelli patrioti rimasti, infatti Giuseppe Flavio li chiama “Sicari”) Resosi conto che era inutile ogni resistenza contro lo strapotere delle legioni romane, convinse TUTTI I SUOI SEGUACI A SUICIDARSI.
Nel suo ultimo, lungo discorso ricorda ai suoi uomini:

“… La superiorità dell’anima su un corpo mortale che la tiene prigioniera e che la morte libererà dal suo peso corruttibile facendola vivere in eterno. La morte infatti, donando la libertà alle anime, fa si che possono raggiungere quel luogo di purezza che è la loro sede, dove andranno esenti da ogni calamità, mentre, finchè sono prigioniere in un corpo mortale, schiacciate sotto il peso dei suoi uomini, allora si che esse sono morte…” (Gue.VII, 344)

Così Giuseppe Flavio descrive gli Esseni:
“Quando giunge con gloria, considerano la morte migliore della vita. I loro spiriti furono sottoposti ad ogni genere di prove dalla guerra contro i romani, durante la quale furono contorti, bruciati e fratturati, sotto ogni genere di tortura… esalavano serenamente l’anima, certi di tornare a riceverla… E’ ben salda in loro l’opinione che i corpi sono corruttibili e instabili mentre le anime vivono in eterno…” (Gue. II 152-4)

Poco dopo arrivarono i legionari romani e allibiti trovarono quasi mille corpi senza vita di guerriglieri sicari ZelotI ed Esseni, fra cui donne e bambini.
“Quando furono di fronte alla distesa dei cadaveri, ciò che provarono (i romani) non fu l’esultanza di aver annientato il nemico, ma l’ammirazione per il nobile proposito e per il disprezzo della morte con cui tanta moltitudine l’aveva messo in atto”. (Gue. VII, 406)

Circa mille persone che, prima di rinunciare ad un’esistenza come loro avevano sognato e lottato per realizzarla, preferirono la MORTE DEL CORPO CORRUTTIBILE nella convinzione di liberare e FAR RISORGERE LE LORO ANIME.
Questa! … fu LA VERA RESURREZIONE DI LAZZARO FIGLIO DI GIAIRO!
Gli esseni, prima di riformare la dottrina, credevano nell’immortalità dell’anima, mentre la nuova dottrina, con l’innesto del rituale teofagico eucaristico dei “Salvatori” pagani, prevedeva la resurrezione anche della carne e questo doveva essere “dimostrato” con gli episodi di “Risurrezione dei corpi” che ritroviamo nei Vangeli e negli “Atti degli Apostoli”, il più famoso dei quali come tutti sanno, è la “Resurrezione di Lazzaro”.

Di Emilio Salsi da libro Giovanni il Nazireo detto “Gesù Cristo” e i suoi fratelli. (pag. 113)

 

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