Quello che non c'è

Scherzi a parte


Fate presto. Ce lo ricordiamo tutti, quell’invito, che il Sole24Oreha poi tradotto in quella bellissima prima pagina. Un invito che veniva da tutti, pure il panettiere sotto casa non parlava d’altro. Diceva, il panettiere, che quello là se ne doveva andare, perchè lo spread era troppo alto e la Borsa crollava seduta dopo seduta. Era tutta colpa sua. Via lui, lo spread sarebbe calato di 300 punti. Così sentiva, così ripeteva. E poi avevamo bisogno di un governo di illuminati, di professori, di tecnici (con i voti della classe politica, anche di un Parlamento “nominato”). Bisognava fare di corsa, con urgenza. Di fretta. Il nuovo governo doveva subito varare provvedimenti urgenti, i decreti eranogià pronti. Era tutto già scritto. Uno, due, via. Subitole leggi. Subito le misure per uscire dalla crisi. Subito i pacchetti anti-spread. Subito le vitamine per Piazza Affari. Era necessario un nuovo premier, uno in grado di non fare nemmeno più una gaffe in Europa. Ops, ma l’ha fatta pure lui. Già fatta. Soluzione: non chiamiamole gaffe, ma simpatici siparietti. Sembrava già tardi. Ebbene, abbiamo scoperto che non c’era alcuna fretta. Il governo dei professori c’è, i tecnici sono lì.Che fanno? Ancora nulla. La fretta è sparita, ora viene ostentata una calma olimpica (o universitaria, meglio). Ci vuole pazienza. La parola d’ordine è: wait and see. Qualcuno, tra un po’, dirà pureche la situazione non è così grave. Vedrete. E intanto la Borsacrolla, giorno dopo giorno. Lo spread torna a quota 500. Ma a chi importa, quell’altro non c’è più.