Marco Zio BLOG

VIETATO L’INNO D’ITALIA IN CDZ4


Continua in Consiglio di zona la guerra interna al PDLCerte notizie bisogna darle. In Consiglio di Zona e quindi anche in zona 4, la procedura prevede che i consiglieri possano prendere la parola e che dopo il giro di interventi il Presidente risponda loro. Durante l’ultima riunione del Consiglio, il Presidente della Commissione cultura Tiziano Maria Collinetti (PDL) ha preso la parola e proposto, visto l’avvicinarsi del festeggiamento dei 150 anni dello Stato Italia, di cantare l’inno di Mameli. La risposta secca, immediata e piccata del Presidente del Consiglio di zona uscente (che non ha rispettato il turno per parlare) Paolo Zanichelli(PDL) è stata: “Se vuoi cantare l’inno esci e cantalo nel piazzale”. Tra il silenzio imbarazzato dell’aula quasi al completo i lavori sono proseguiti. L’inno è di tutti, non solo di una parte politica. Ricordiamo che sabato 5 marzo, nel corso della manifestazione “Cori in coro” i due litigarono tra lo stupore generale nella chiesa di Chiesa della Parrocchia di S. Maria del Suffragio. Il Presidente del Consiglio di Zona, Paolo Zanichelli, già molto deluso dal non essere stato scelto dal suo sponsor (Formigoni) quale candidato del PDL per il Comune di Milano, non ha gradito la presenza ingombrante di Manfredi Palmeri all’evento. Quando il Presidente del Consiglio comunale (invitato nella sua veste ufficiale ma anche candidato Sindaco del Terzo polo) ha preso la parola, si sono distintamente sentite le urla di Zanichelli che ha dapprima insultato il suo compagno di partito, per poi minacciarlo: “Tu non farai più niente”, “Tu hai chiuso” “omissis”. Questo fatto già di per se clamoroso ha portato il bravo Tiziano Collinetti ad una precisazione (fatta su internet): “Tra il sottoscritto e Zanichelli c’è stato uno scambio di opinioni. Per quanto mi riguarda gli ho ribadito il concetto che la presenza di Manfredi era istituzionale. Se avesse ascoltato con attenzione l’intervento del presidente del consiglio comunale, si sarebbe accorto che nelle parole pronunciate non c’è stato alcun accenno alle future elezioni amministrative.”Ci permettiamo una considerazione. I valori di una società ne determinano la grandezza e lo sviluppo. Quelli della destra italiana sono i classici “Dio patria e famiglia”.La nota triade  di valori è tutta chiusa nella difesa protezionistica degli interessi di una comunità. Il nostro Dio, nel quale sono stati raccolti tutti i valori condivisi di bene, di buono e di bello, certifica la nostra grandezza, che viene difesa dalla cellula della famiglia e si estende da essa al nucleo più grande della patria, garantendo così l’appartenenza ad un insieme di eletti con un forte senso di identità.Condivisibili o meno, perché nessuno degli altri consiglieri è intervenuto?Nemmeno l’opposizione è intervenuta.Anche la sinistra ha alti valori: “libertà, fraternità ed uguaglianza” ma nessuna ha aperto bocca. “Francamente eravamo davvero imbarazzati” ci dice un consigliere dell'opposizione. Francamente lo saremmo stati anche noi.