Riprendo le parole di Giuseppe Rotondo, che stimo. "Guardandomi intorno, la passione che provo per la politica non è merce comune". Non è merce, non è in vendita, è alta e non merita di essere svilita da chi si uniforma, si perde, scappa. L'amministrazione di questa città non la cambiamo, altrimenti, e l'amministrazione riguarda tutti, come i servizi per anziani e malati, come, ad esempio, la Sanità italiana, che è ancora una delle migliori al mondo, e che pubblica deve rimanere, e non in stile, invece, Formigoni, come l'acqua che è necessaria alla vita e alla quale è dedicato uno dei referendum di giugno, come la condivisione.. che è alla base della Società. Gli altri, quelli che "sono tutti uguali", quelli che "con gli amici per fortuna non parlo di politica", quelli che "io non spreco le suole delle scarpe per andare a votare" (mi sono sentita dire pure questo, ai gazebo!) facciano il favore di andare a vivere su bellissime isole deserte, non so, in Polinesia, stiano lontani, perché il loro "non voto", il loro "non impegno", il loro "stare sul divano" è una omissione di soccorso, per i cittadini, alla fine per noi tutti. A mio parere queste persone perdono l'autorizzazione al lamento (su quel che non funziona a Milano, per esempio, o in Italia). E' molto facile lamentarsi, molto meno mettersi in gioco, seppur un minimo, perché le cose cambino davvero.Se poi uno manco tiene memoria di chi ha dato la morte per i nostri diritti, per la nostra Costituzione, per la Giustizia, allora non ha neanche il diritto di avere impatto negativo su chi la passione la mette, su chi vuole Partiti veramente Democratici, composti da cittadini che mettono il loro contributo, la loro esperienza, la loro competenza, con energia e generosità, a disposizione del bene comune, e su chi non fa di mestiere il politico ma fa un altro lavoro, nella vita. La Repubblica fondata sul lavoro. Un appello alla presa di coscienza e ad una riflessione sull'impatto pratico, reale, di un voto o di un "non voto".Un po' di sano realismo. Un po' di senso pratico. Un po' di lealtà. Un po' di solidarietà, per i cittadini tutti. Francesca Milanini, Candidata PD in CONSIGLIO DI ZONA 4
APPELLO A CHI è STANCO scritto da francesca.milanini
Riprendo le parole di Giuseppe Rotondo, che stimo. "Guardandomi intorno, la passione che provo per la politica non è merce comune". Non è merce, non è in vendita, è alta e non merita di essere svilita da chi si uniforma, si perde, scappa. L'amministrazione di questa città non la cambiamo, altrimenti, e l'amministrazione riguarda tutti, come i servizi per anziani e malati, come, ad esempio, la Sanità italiana, che è ancora una delle migliori al mondo, e che pubblica deve rimanere, e non in stile, invece, Formigoni, come l'acqua che è necessaria alla vita e alla quale è dedicato uno dei referendum di giugno, come la condivisione.. che è alla base della Società. Gli altri, quelli che "sono tutti uguali", quelli che "con gli amici per fortuna non parlo di politica", quelli che "io non spreco le suole delle scarpe per andare a votare" (mi sono sentita dire pure questo, ai gazebo!) facciano il favore di andare a vivere su bellissime isole deserte, non so, in Polinesia, stiano lontani, perché il loro "non voto", il loro "non impegno", il loro "stare sul divano" è una omissione di soccorso, per i cittadini, alla fine per noi tutti. A mio parere queste persone perdono l'autorizzazione al lamento (su quel che non funziona a Milano, per esempio, o in Italia). E' molto facile lamentarsi, molto meno mettersi in gioco, seppur un minimo, perché le cose cambino davvero.Se poi uno manco tiene memoria di chi ha dato la morte per i nostri diritti, per la nostra Costituzione, per la Giustizia, allora non ha neanche il diritto di avere impatto negativo su chi la passione la mette, su chi vuole Partiti veramente Democratici, composti da cittadini che mettono il loro contributo, la loro esperienza, la loro competenza, con energia e generosità, a disposizione del bene comune, e su chi non fa di mestiere il politico ma fa un altro lavoro, nella vita. La Repubblica fondata sul lavoro. Un appello alla presa di coscienza e ad una riflessione sull'impatto pratico, reale, di un voto o di un "non voto".Un po' di sano realismo. Un po' di senso pratico. Un po' di lealtà. Un po' di solidarietà, per i cittadini tutti. Francesca Milanini, Candidata PD in CONSIGLIO DI ZONA 4