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SVALIGIATO IL LOFT DI ITALO ROTA


I ladri hanno sottratto una fortuna all'architetto, designer e artista visivoVenerdì 7 ottobre dei delinquenti sono penetrati nel loft di Italo Rota in viale Corsica, in cui vive da tempo, con la compagna, il notissimo architetto, designer e artista visivo e hanno rubato tutto: gioielli e orologi antichi, monete d'oro, monili e ciondoli etnici tra cui un bracciale Tuareg, addirittura due statue.L'architetto ha riferito che la domestica moldava era uscita alle 18.30 senza inserire l'allarme antifurto, come la padrona di casa le aveva detto di fare e come spesso accadeva e i ladri hanno avuto almeno 4 ore di tempo per compiere l’eclatante gesto scoperto dall’artista al suo rientro a casa, quando ha trovato la porta blindata scassinata. La polizia è convinta che si tratti di un furto su commissione visto che i pezzi rubati risultano particolarmente difficili da piazzare. La stima del bottino, come dichiarato l’artista meneghino da molti considerato una personalità neorinascimentale, è “inqualificabile”. Rota è conosciuto in tutto il mondo. Ma inquadrare meglio il geniale artista può portarci a capire la portata del furto. Nato nel 1953 a Milano, dove si laurea al Politecnico di Milano, è uno dei massimi architetti italiani operanti al mondo; ha realizzato gli interni del Musée D’Orsay come esordio lavorativo, per poi ristrutturare con Gae Aulenti il Museo di Arte Moderna al Centre Pompidou. Ha rimesso mano al Louvre, ha trasformato l’Arengario di Milano in Museo del Novecento ha lavorato ovunque come in India su un tempio indù o in Spagna per l’Expo di Saragoza. Oggi, tra l’altro, è uno dei responsabili dei contenuti per l’Expo milanese  Nel 1996 il sindaco Marco Formentini lo chiamò per ricoprire la carica di assessore alle Qualità urbane. Uomo geniale e controcorrente, una volta ha dichiarato: “L’architettura non è più necessaria. L’autentico mestiere dell’architetto risiede nel rivelare lo spazio della mente umana. Va compreso che gli architetti non hanno mai fatto le metropoli e che, soprattutto in Italia, le città sono immensi show-room. Il confronto con lo spazio è fondamentale, ma molti architetti non si sono mai sognati che si tratta di aprire degli autentici stargate” e probabilmente la sua frase più celebre è: “Chi lo ha detto che per essere veri architetti bisogna per forza innalzare un tetto?” (Marco Zio)