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TABACCI: BISOGNA INVESTIRE SULLE ZONE


 In Consiglio di Zona con l’assessore che “ci mette la faccia” L’ opposizione di (centro) destra, ringraziando Bruno Tabacci per essere intervenuto alla riunione del Consiglio di Zona 4 (Milano) del 3 novembre, gli hanno riconosciuto il merito di “averci messo la faccia”.La presenza dell’assessore al bilancio ha ancora una volta portato in via Oglio 18 una foltissima schiera di persone, molte delle quali non sono riuscite nemmeno ad entrare in aula. La riunione è stata fortemente voluta per fare in modo che tutti i consiglieri ed i cittadini fossero correttamente informati sulla situazione del bilancio del Comune e del Consiglio, anche in previsione delle spese da affrontare fino al termine dell'anno.Una considerazione generale va fatta: in 10 giorni ben quattro assessori hanno incontrato i cittadini che, sempre numerosissimi e piacevolmente stupiti dal nuovo corso dell’amministrazione comunale, li hanno tempestati di domande. Non è stato così con Tabacci al quale solo in 5 dei circa 150 presenti, hanno posto interrogativi.  Dopo aver risposto alle domande, garantendo tra l’altro che verranno garantiti i soldi per valorizzare il patrimonio comunale, comprese la case popolari, l’assessore ha presentato la situazione economica di Milano; argomento ai più noto, visto che da mesi se ne parla su tutti i giornali, ma enunciato in modo talmente chiaro e logico che, una volta data la parola ai consiglieri, nessuno ha potuto contestare alcunché. In sintesi, è stato detto che il Comune di Milano rispetterà il Patto stabilità senza utilizzare “la finanza creativa” della giunta precedente, ma perché questo accada ci sono da portare a termine due entrate irripetibili: 145 milioni per il 18,6% di Serravalle e 235 milioni per il 20% di Sea. Questo avverrà attraverso un bando composito:  accanto alla cessione congiunta del 18,6% di Serravalle e del 20% di Sea si procederà alla cessione di una quota attorno al 30% di Sea sganciata da Serravalle in modo che “non solo tutto si svolga in piena trasparenza, ma anche per avere un risultato migliore”.Entrate irripetibili, dicevamo, il che significa che per nel fare il bilancio del 2012 non si potrà tener condo di questi 300 milioni che si aggiungeranno ad un taglio ulteriore del governo nazionale di altri 100. Ma il Patto di stabilità va rispettato. “Se la Grecia, prospettando un referendum ha fatto crollare le borse, cosa succederebbe se Milano, capitale economica dell’Italia, sforasse il patto di stabilità?” ha chiesto retoricamente l’assessore.Tabacci, che ha avuto incontri anche in altre zone della città ha sottolineato il ruolo degli amministratori locali, promettendo un potenziamento delle municipalità., discorso riperso anche alla fine della seduta quando ha evidenziato la qualità e la compostezza della discussione nei CdZ e dichiarato: “Credo, dopo avervi visto, che se si punta sul decentramento non si sbaglia. Il mio assessorato non fa spesa diretta, ma controlla la qualità della spesa e credo che i soldi dati ai Cdz siano ben spesi”Il Comune di Milano  è contrario ai tagli lineari. Decidere se  e quale servizio salvaguardare è uno dei compiti (ingrati) della politica e per questo bisogna entrare nel merito della qualità della spesa.  “E' un concetto basilare di economia domestica: fra le vacanze all'estero e mandare i miei figli a scuola è normale che compierò la scelta di riservare le mie finanze a mandare a scuola i miei figli”. Bisogna individuare delle priorità e farsi delle domande contemporaneamente: ci sono sprechi o sono ridotti all'osso? Questo serve per difendere gli interesse dei più deboli? Il capitolo di spesa risponde a determinati obiettivi?” Sarà rispondendo a questi quesiti che si farà il prossimo bilancio e si organizzerà una struttura di spesa che abbia i Consigli di zona protagonisti anche nelle scelte di indirizzo e in grado di rispondere alle esigenze della comunità milanese.Una quindicina gli interventi dei consiglieri, molto simili tra loro quelli dell’opposizione dove si sono distinti quelli dei pidiellini: tutti hanno voluto parlare. A tutti l’Assessore ha risposto garbatamente (ripetiamo che non ci sono state polemiche – con l’eccezione di Casiraghi - ma richieste di chiarimenti) e ha stupito tutti il fatto che si ricordasse il nome di chiunque avesse parlato. Il pidiellino Casiraghi, ripetutamente fischiato dai cittadini, dopo aver lamentato lo sperpero di “liquidazioni d’oro come quella di Catania”, ha maliziosamente chiesto se la vendita di Serravalle e Sea non fosse già stata decisa prima dell’asta andata deserta con accordi sottobanco: “In aula Masseroli ha fatto la stessa domanda e la risposta è la stessa. Ho parlato con tutti i banchieri di Milano e gli investitori, come doveva essere fatto. Sono altri che hanno scritto e costruito un Pgt concordato con imprenditori a loro molto vicini. Su Catania, chi l’ha detto che prenderà una buona uscita?”. Dopo 2 ore, tra gli applausi, l’Assessore ha salutato e dopo 45 minuti era già in Tv, alla trasmissione “In Onda” a parlare della crisi economica Italiana. (Marco Zio)