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RIMANDATO LO SGOMBERO DEL CAMPO DI VIA BONFADINI


 All’indomani della sentenza di stato, concessa una proroga di 30 giorni Il campo abusivo di via Bonfadini, visitato un mese fa dall’Assessore Granelli e dal presidente del Consiglio di Zona 4 avrebbe dovuto chiudere martedì 22 novembre, il giorno successivo alla della sentenza del Consiglio di Stato cancellato perché illegittimo il Piano nomadi: 6.000: a Milano sono “stimati circa seimila rom — spiega la sentenza — cifra che non appare individuare un fenomeno di dimensioni tali da rendere inefficaci gli ordinari strumenti e poteri”.Martedì mattina alle 8.30, accompagnato da sei agenti in borghese, il comandante della polizia locale Tullio Mastrangelo si è recato al campo e ha iniziato una trattativa che ha concesso agli occupanti 30 giorni di tempo per allontanarsi: la maggior parte tornerà in Romania per le feste di Natale.Le condizioni igienico sanitarie e di sicurezza in cui vivono i rom sono intollerabili e l’assessore Granelli aveva già più volte dichiarato che il campo andava chiuso; dopo la bonifica, in quell'area partirà un cantiere della MM.I 400 rom sistemati in baracche a ridosso della ferrovia hanno anche chiesto di affrontare e"risolvere i casi più problematici" da subito; Djana Pavlovic, portavoce della Consulta rom e sinti di Milano ha aggiunto che “Sono nulli tutti gli atti che il Prefetto e il Comune di Milano hanno deliberato in base alla cosiddetta "emergenza nomadi" e ora l'assessore Marco Granelli dovrebbe avere almeno la prudenza di sospendere gli sgomberi”Il commento di Loredana Bigatti, presidente Pd del consiglio di zona 4 di Milano: "È da mesi che riceviamo le lamentele dei cittadini, soprattutto per il degrado che si è creato. Al parco Alessandrini più volte le persone sono state minacciate da rom ubriachi che dormivano sulle panchine”. In zona c’è anche un altro campo abusivo, quello in via Medici del Vascello dove “…la situazione è ancora più complessa perché è su un'area privata - spiega Loredana Bigatti - E' in programma un vertice in Comune per cercare una soluzione." (Marco Zio)