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CALCIO: I MIGRANTI DI MONLUÈ HANNO AFFRONTATO I GIOVANI DI SERIE B


Una partita all’insegna della solidarietà sul campo dell’AlbinoleffeSi è svolta Martedì 24, sul campo dell'Albinolefffe (forte squadra di serie B), la singolare sfida tra una selezione della Lega calcio cadetta e gli ivoriani ospiti di Caritas e della Cooperativa Farsi Prossimo presso Monluè.Partita inedita, ma densa di significati, ha visto gioco, abbracci e solidarietà scendere in campo a braccetto: un segnale che gli organizzatori sperano non cada nel vuoto.Nel centro sportivo dell’Uc Albinoleffe si svolgeva, nei giorni scorsi, il raduno della selezione dei 24 migliori giovani del campionato di B (classi 1990 ‐’93), provenienti da 18 club della Serie bwin. Durante la mattinata di allenamenti, la B Italia ha disputato una partitella contro una squadra composta da giovani venuti da lontano per costruirsi un futuro anche attraverso il veicolo di integrazione costituito dal calcio: i primi ospiti della casa di accoglienza per adulti in difficoltà “Giovanni Paolo II”, aperta a Monlué La casa di accoglienza, che è stata anche teatro del pranzo di Natale dei presidenti di serie B, è stata inaugurata ufficialmente, nella sua ristrutturata sede, sabato 14  e ospita un progetto sociale promosso da ministero degli Interni, comune di Milano (proprietario della struttura), Caritas Ambrosiana, Consorzio Farsi Prossimo e associazione Centesimus Annus, con il concorso finanziario di Fondazione Cariplo e altri donatori privati. Nell’ex scuola di Monluè, stabile di pregio, opportunamente ristrutturato, trovano alloggio e accompagnamento educativo 93 adulti (italiani e stranieri), reduci da esperienze di grave emarginazione o in situazione di disagio sociale, avviati a percorsi di reinserimento sociale e lavorativo. Come ci racconta Vita, “I primi ospiti della nuova casa di accoglienza sono stati, da luglio, 24 ragazzi africani tra i 18 e i 35 anni, in fuga dalla Libia, sbarcati a Lampedusa, passati per vari centri di accoglienza del sud Italia e infine approdati a Milano, richiedenti protezione internazionale e in attesa che venga definita la loro posizione giuridica. Tra loro, 18 provengono dalla Costa d’Avorio e sono accomunati dalla passione per il calcio. Appena arrivati a Milano, si sono organizzati in una squadra, allenandosi ogni giorno nel parco attorno alla casa d’accoglienza di Monlué; hanno partecipato a un torneo giovanile della provincia di Milano, vincendo a dicembre il primo premio. Alcuni raccontano di aver giocato come calciatori professionisti, in Libia e in Costa d'Avorio; sognano di intraprendere anche in Italia una carriera sportiva”.Per i curiosi, la partita B Italia – Ivoriani di Monluè è terminata 3 a 0 ma a vincere è stata comunque la solidarietà.Marco Zio