Le donne dl Pd si riuniscono al Pirellone per parlare di democrazia paritariaObiettivo: politica e istituzioni per metà femminiliCOMUNICATO STAMPAIndietro non si torna. Questo il titolo del seminario organizzato dalle democratiche lombarde e milanesi sul tema della democrazia paritaria che si è tenuto venerdì 24 febbraio, a palazzo Pirelli, in via Fabio Filzi 22, a Milano. All’incontro, che ha visto una grande partecipazione, aperto da Ilaria Cova e Piera Landoni, rispettivamente coordinatrice regionale e dell’area metropolitana milanese delle democratiche, sono intervenuti Marilisa D’Amico e Andrea Morrone, docenti di diritto costituzionale che hanno illustrato gli aspetti giuridico-istituzionali della rappresentanza .A discutere degli scenari che si aprono per le donne democratiche in vista dei prossimi appuntamenti elettorali Sara Valmaggi, vicepresidente del Consiglio regionale e Marilena Adamo, Sesa Amici, Barbara Pollastrini e Marina Sereni , parlamentari del Pd.“Quello che vogliamo- ha affermato Cova- a prescindere da quale sarà la legge elettorale con la quale si andrà al voto e da quale sarà il futuro del nuovo Parlamento è che ci siano strumenti che garantiscano che metà degli eletti del Pd siano donne.“ “A Milano – ha sottolineato Landoni- la composizione della giunta è già paritaria, ma questo per noi non è un punto di arrivo ma una prassi da cui partire. Indietro non si torna. Chiediamo al Pd di essere diverso da ogni altro partito e rendere sostanziale il suo stesso nome “democratico”. Al tavolo che deciderà le candidature dovranno sedere anche le rappresentanti delle donne democratiche. L’iniziativa non si fermerà oggi ma proseguirà nei prossimi giorni per approdare ad un confronto politico più ampio che si terrà nuovamente a Milano. Il tema della rappresentanza deve essere assunto dalle democratiche e dai democratici milanesi come riflessione all’avanguardia, rispetto allo scenario nazionale, per produrre nel partito il cambiamento culturale necessario a garantire la condivisione paritaria dello spazio dedicato alla costruzione delle istituzioni democratiche”.
INDIETRO NON SI TORNA
Le donne dl Pd si riuniscono al Pirellone per parlare di democrazia paritariaObiettivo: politica e istituzioni per metà femminiliCOMUNICATO STAMPAIndietro non si torna. Questo il titolo del seminario organizzato dalle democratiche lombarde e milanesi sul tema della democrazia paritaria che si è tenuto venerdì 24 febbraio, a palazzo Pirelli, in via Fabio Filzi 22, a Milano. All’incontro, che ha visto una grande partecipazione, aperto da Ilaria Cova e Piera Landoni, rispettivamente coordinatrice regionale e dell’area metropolitana milanese delle democratiche, sono intervenuti Marilisa D’Amico e Andrea Morrone, docenti di diritto costituzionale che hanno illustrato gli aspetti giuridico-istituzionali della rappresentanza .A discutere degli scenari che si aprono per le donne democratiche in vista dei prossimi appuntamenti elettorali Sara Valmaggi, vicepresidente del Consiglio regionale e Marilena Adamo, Sesa Amici, Barbara Pollastrini e Marina Sereni , parlamentari del Pd.“Quello che vogliamo- ha affermato Cova- a prescindere da quale sarà la legge elettorale con la quale si andrà al voto e da quale sarà il futuro del nuovo Parlamento è che ci siano strumenti che garantiscano che metà degli eletti del Pd siano donne.“ “A Milano – ha sottolineato Landoni- la composizione della giunta è già paritaria, ma questo per noi non è un punto di arrivo ma una prassi da cui partire. Indietro non si torna. Chiediamo al Pd di essere diverso da ogni altro partito e rendere sostanziale il suo stesso nome “democratico”. Al tavolo che deciderà le candidature dovranno sedere anche le rappresentanti delle donne democratiche. L’iniziativa non si fermerà oggi ma proseguirà nei prossimi giorni per approdare ad un confronto politico più ampio che si terrà nuovamente a Milano. Il tema della rappresentanza deve essere assunto dalle democratiche e dai democratici milanesi come riflessione all’avanguardia, rispetto allo scenario nazionale, per produrre nel partito il cambiamento culturale necessario a garantire la condivisione paritaria dello spazio dedicato alla costruzione delle istituzioni democratiche”.