Marco Zio BLOG

LETTERA A PISAPIA DOPO L'INCENDIO AL CAMPO ROM


Ho deciso di pubblicare la lettera che l'Associazione per i Popoli Minacciati ha inviato al Sindaco di Milano Giuliano Pisapia a seguito dell'incendio, probabilmente doloso, che il 15 aprile ha distrutto alcune abitazioni di fortuna di famiglie rom del campo di via Bonfadini - via Sacile:"Bolzano, Göttingen, Berna, Vienna, 18 aprile 2012"Dopo di allora un altro incendio ha completato l’opera e tolto le castagne dal fuoco all’amministrazione che non aveva il coraggio di sgomberare un campo che andava assolutamente sgomberato. (Marco Zio)Egregio Sindaco,  L'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) è profondamente colpita per quanto accaduto il 4 aprile scorso quando un incendio ha distrutto le abitazioni di fortuna di almeno 20 famiglie rom. Secondo diverse testimonianze, i pompieri chiamatia spegnere il fuoco hanno reagito con molta lentezza e inadeguatamente. Contemporaneamente l'APM saluta l'iniziativa del Comune di Milano di riunire a un tavolo i rappresentanti delle famiglie rom del campo di via Sacile e gli attori rilevanti come dimostrazione della volontà politica di trovare insieme una soluzione sostenibile e durevole. L'incendio sviluppatosi nel campo di via Sacile nella notte del 15 aprile 2012 dimostra quanto sia urgente un piano per i Rom completo e soprattutto condiviso con i diretti interessati. Purtroppo solo circa metà delle persone rimaste senza tetto a causa del secondo incendio è stata sistemata in alloggi di emergenza, mentre sembra che circa 100 persone abbiano preferito sistemarsi altrove. E' assai probabile che il rifiuto sia scaturito dalla paura di repressioni, schedature e divisione delle famiglie. Gli incendi sembrano essere stati di natura dolosa e in vista dello sgombero forzato previsto, nasce il sospetto che gli incendi o uno di essi possa anche aver avuto lo scopo di costringere gli abitanti del campo a lasciare definitivamente l'area. Per l'APM, gli accadimenti in via Sacile si inseriscono comunque nel contesto della sistematica discriminazione di cui i Rom in Italia e in tutta Europa sono vittime. Secondo il diritto dei popoli, uno sgombero forzato può essere effettuato solamente dopo aver vagliato tutte le alternative possibili e in seguito a una seria consultazione con la comunità colpita. Le autorità sono tenute a rispettare dei termini di avviso sufficientemente lunghi, a permettere l'avvio di pratiche legali, a mettere a disposizione soluzioni abitative alternative e adeguate. Nel caso del campo di via Sacile tutte queste condizioni non sembrano essere state rispettate, visto che gli abitanti del campo erano sì informati circa lo sgombero previsto ma fino al momento degli incendi non era stato loro proposta alcuna alternativa abitativa. L'APM è preoccupata per quanto accaduto nel campo rom di via Sacile e chiede alle autorità italiane di avviare un'immediata, completa e imparziale indagine su entrambi gli incendi. Inoltre ci appelliamo alle autorità italiane affinché affrontino in modo serio, approfondito e condiviso la questione e trovino quanto prima una soluzione che possa rappresentare un punto di riferimento per le tante situazioni di degrado che caratterizzano i campi rom in Italia. Infine chiediamo alle autorità competenti di prendere posizione riguardo ai seguenti punti: Quali sono i primi risultati delle riunioni e trattative con le famiglie di via Sacile, ossia, vi è un accordo rispetto a possibili alloggi alternativi? Come si è giunti all'eventuale accordo? Quali conclusioni possono trarre le autorità dagli accadimenti di via Sacile per migliorare le future politiche riguardanti la popolazione rom e sinti a Milano? Quali misure verranno prese per combattere e porre fine alla sistematica discriminazione dei Rom e Sinti in Italia, e nello specifico a Milano? In attesa di una Vostra presa di posizione, restiamo a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento."