Marco Zio BLOG

LA PROPOSTA CHE NON PIACE ALL'ISTITUTO VESPUCCI di Cristina Fabris


La storia  dell’istituto alberghiero Vespucci è conosciuta da molti, se non da tutti i milanesi ed ora che la scuola reclama una sede unica, desta clamore quanto avviene alla storica scuola.L’istituto presenta una sede principale in via Valvassori Peroni, con 28 classi e due succursali: a Lambrate (13 classi) e in largo Sereni (14 classi), per un totale di 1.408 allievi. Le succursali presentano però carenze che con i nuovi piani di studio a partire dal 2013,saranno ancora più accentuate di adesso.E’ stata dichiarata inagibile nel 2002 la parte centrale dello stabile di Lambrate, di proprietà del Comune, che comprende le scale interne di collegamento tra i piani. Gli studenti fruiscono di  una scala “antincendio” esterna, pericolosa in caso di pioggia, neve o gelo. Nel tempo sono stati attuati solo frammentari interventi manutentivi che hanno cercato di sopperire alle emergenze. La struttura è fatiscente, dai servizi igienici agli infissi, dal sistema di allarme alle barriere architettoniche. Sono  insufficienti e inadeguati gli ambienti per la didattica di laboratorio: le cucine e le sale, destinate alle esercitazioni pratiche che tanto distinguono l’istituto, presentano criticità strutturali.Anche nella sede di Largo Sereni ci sono problemi legati alla sicurezza, per l’assenza di sistemi adeguati e per la presenza di barriere architettoniche insormontabili, oltre  alla  palestra non utilizzabile dalla scuola e all’ inesistenza di laboratori per le esercitazioni pratiche.La Provincia  ha dichiarato che dal 1 settembre 2013 la succursale di largo Sereni sarà dismessa. Le sue 14 classi verranno ospitate presso l'Itis Molinari di Cimiano, ancora più lontano dalla sede centrale, in cui sono completamente assenti i laboratori che un istituto alberghiero dovrebbe avere. Il consiglio d'istituto ha preso ufficialmente posizione lo scorso 27 novembre. "Le proposte ipotizzate - si legge in una nota - non danno al momento garanzie di una prospettiva" duratura e "peggiorano la già precaria situazione esistente".Dal  2002 si parla  di realizzare una sede unica ampliando la sede principale di via Valvassori Peroni. La provincia di Milano ha infatti realizzato un progetto dieci anni fa, a seguito dell'impegno del comune di cedere il diritto di superficie. Ma il progetto non può decollare se ilmisistero non metterà a disposizione i fondi economici necessari.Cristina Fabris