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CASA OCCUPATA INAGIBILE DOPO IL CROLLO DI UN CORNICIONE


In via Salomone Aler non ha mantenuto i patti e la situazione peggioraSi è staccato un plafone dall’appartamento in cui vivevano una donna con i suoi quattro figli, di cui uno disabile, all’ottavo piano di uno degli stabili Aler di via Salomone.Peccato che la donna e la sua famiglia fossero, da oltre 10 anni, occupanti abusivi e che da quattro anni lo stabile avrebbe dovuto essere sistemato. Come sintetizza il Consigliere Marco Cormio: “In questa vicenda si sono intrecciati i due problemi della zona: quello della mancanza di manutenzione, anche ordinaria, e quello dell'abusivismo”Negli anni, sono stati spesi centinaia di migliaia di euro  per recuperare quella fetta di quartiere che ruota attorno a via Salomone; un tavolo importante è stato aperto, dal 2009, e ve ne fanno parte realtà e persone di altissimo spessore: Aler, A2A, DM Impianti S.p.A., il Consiglio di Zona 4 con il suo Presidente;  il Consiglio Comunale con i suoi rappresentanti tra cui Marco Cormio, Caritas U. P. Forlanini, il Comitato di Quartiere Salomone,  Unione Inquilini, Convergenza delle Culture, Mondo Senza Guerre, la Parrocchia San Galdino. Lo scopo di questo Tavolo di Lavoro,istituito con una Lettera d’intenti e arrivato dopo un decennio di abbandono totale, la riqualificazione sociale ed edilizia del quartiere per il quale  Aler ha stanziato 15 milioni di euro. Dopo il teleriscaldamento (un milione e mezzo di euro), di soldi non si è saputo più nulla  e Cormio aggiunge: “Aler deve subito sottoporre al tavolo una piano di interventi che metta in sicurezza la zona e le case più ammalorate dove ci vengono segnalate, soprattutto ai piani alte, molte infiltrazioni”Parliamo di circa 1.800 persone in 480 appartamenti alle quali sono stati promessi interventi su 3 fronti: ristrutturazione edilizia dopo 30 anni di abbandono; riqualificazione sociale attraverso la creazione e/o il potenziamento dei servizi sociali di prossimità e alla persona; ripristino della legalità e della sicurezza che passa, anche ma non solo, attraverso il contrasto dell’abusivismo.La sola cosa che si sta muovendo resta il progetto di coesione sociale approvato a settembre dal Comune di Milano e fortemente voluto dall'assessore Granelli  che stanzia 350 mila euro per azioni che riguardano la mediazione sociale e territoriale, allo scopo di favorire la collaborazione tra cittadini nello sviluppo di pratiche per la convivenza civile, nella creazione di luoghi di ascolto, informazione e orientamento e nelle iniziative svolte nei quartieri per attivare la partecipazione, sviluppare il senso di appartenenza e inclusione e prevenire e contrastare il disagio e il degrado sociale."Vogliamo valorizzare, rafforzare e sviluppare progetti già avviati con successo da società del terzo settore negli scorsi tre anni” dichiarò allora l’assessore. Ma forse questo non basta più. (Marco Zio)