Marco Zio BLOG

IL NOTO DISPETTO ALLA MOGLIE di Mario Cavallaro


 Mi colpiscono alcune motivazioni di una non infrequente valutazione positiva verso liste che sicuramente non avranno alcuna possibilità (e in certi casi neanche scopo e voglia) di governare, fondata su un giudizio o pregiudizio di carattere generale che spero di riassumere senza (troppe) faziosità.parlo non di posizioni, sia chiaro del tutto legittime in democrazia, ispirate da adesione intellettuale o politica, ma di quei giudizi che provengono da persone tutt'altro che disinformate, che talvolta hanno militato nei partiti, magari con qualche disillusione o amarezza, e che nutrono disistima di fondo non tanto per quello che dovrebbe essere la politica, ma per quello a cui le classi dirigenti dei partiti più grandi l'avrebbero deminuta.Così, a seconda delle propensioni intellettuali, ci sarà chi voterà a sinistra che più a sinistra non si può, chi sentirà il maggior impulso legalitario e voterà per chi fa tintinnare con maggior frequenza ed alacrità le manette e chi magari raccoglierà gli umori liberalintellettuali che intepreta un certo montismo e - sopra ad ogni altro - l'indossatore certo acuto e brillante di giacche e gilet che anch'io vorrei sempre portare ma non oso, essenzialmente per timore del dileggio di moglie e figli.Riassume un pò tutti gli umori, aggiungendoci un bicchiere di umor nero e comico, anche il voto per Grillo, di cui pure molti percepiscono l'assoluta inanità rispetto a qualsiasi progetto di governo serio e responsabile del paese e che a questo ha dato definitivo suggello rifiutando persino una normale intervista televisiva.Ecco, a tutti costoro voglio solo indicare il proverbiale rischio indicato nel titolo, tanto noto che non c'è bisogno di farlo uscire dall'allusione.Chi pensa di "dare una lezione" ai partiti tradizionali e specialmente al PD, che viene sempre esaminato con l'occhio severissimo del gioielliere che scruta i carati del diamante, mentre altri partiti godono dell'osservazione bonacciona del salumaio con il lapis dietro l'orecchio, che fa "buon peso", sappia almeno che votare per certe suggestioni ha un effetto contrario.A prescindere dalla diatriba sul voto utile o inutile (nessun voto lo è in una democrazia che rispetta le idee, sia chiaro), esiste un uso politico più o meno concreto del voto, ma qui il punto è ancora diverso; votare " a dispetto" semmai rafforza l'incertezza del risultato e conseguentemente proprio la vischiosità del sistema, il potere delle élite che si sentono al riparo da un controllo interno serrato e critico ma costruttivo, impedisce o allontana, come è già successo, che si affronti - ormai è necessario ed urgente - il tema non solo della riforma elettorale, senza della quale il sistema politico italiano andrà a rotoli in un'entropia di uomini e di idee sempre più evidente, ma anche della riforma per legge dei partiti, che del resto la costituzione prevedeva, in quanto solo regole legali di trasparenza obbligatoria sul finanziamento pubblico (minimo) e sull'organizzazione di tutti i partiti e movimenti che si presentano alle elezioni, potrà garantire un futuro solido alla nostra democrazia assai più delle disinformate ed interessate baggianate che girano ancora nel web, sui senatori inventati che si liquidano miliardi di euro e su ormai spesso inesistenti benefit della casta, termine in cui si ricomprendono in una notte in cui tutti i gatti sono grigi onestissimi e capaci politici ed ammnistratori, mestieranti senz'arte nè parte e, occultati proprio dalla genericità delle accuse, veri e propri mascalzoni di cui si dovrebbe chiedere che vadano in galera con nomi e cognomi e non discutere se si meritino o meno una candidaturaMario Cavallaro