ZuPurk !

DAL CORSO DI TAGLIO E CUCITO DI CARADA'.. VITTO VANDA E ALTRE SIMPATICONE...


RACCONTATO DA UNA ... PARTECIPANTE CHE AVREI POTUTO BENISSIMO ESSERE IO... SOLO CHE IO AHIMè NON SCRIVO COSì BENE!!! La dottoressa Doz e il corso di Taglio&Cucito Il 10 aprile la signorina Doz ricevette un’email che invitava lei e le sue amiche Bonsai Chia e SiniGian Mary a un corso di taglio e cucito.La Doz, dimentica delle vivisezioni attuate su calzini nel tentativo di riparare mitici buchi prodotti dal suo grosso e appuntito alluce, iniziò a valutare la possibilità di iscriversi.Nelle sue fantasie + recondite immaginava di riuscire ad attaccare un bottone senza quell’orribile groviglio di fili retrostanti che lei chiamava in modo gentile e insensato “ricamo”, inoltre in momenti di scarsa lucidità mentale era in grado anche di fantasticare sulla riproduzione di capi d’abbigliamento in cui si riuscissero ad identificare maniche, collo e un davanti e un di dietro.Mary Sinigian fu subito attratta dall’idea di realizzare vestiti da lei stessa disegnati e cuciti e presa dal suo solito e indomabile entusiasmo coinvolse immediatamente le due amiche convinta che la loro proverbiale mancanza di manualità mettesse in luce la sua incredibile precisione.Detto fatto le tre decisero di partecipare e per la Doz iniziò un ciclo di mercoledì di sauna e passione…aggravato dall’avvicinarsi del suo trentatreesimo compleanno. Lezione n.1 17/04/06Alle ore 6.00 a.m. Doz ricevette una telefonata da Sinigian che era già in uno stato di sovreccitazione per via del corso, la doz incazzata come un orso polare in letargo risvegliato bruscamente da una foca appetitosa che voleva giocare, realizzò che proprio quella sera ci sarebbe stato il taglioecucito.Terrorizzata dalla cosa, decise di utilizzare i preziosi consigli del santone Ayurved Joshua Shiatsu e iniziò la giornata con un’ora di meditazione, mezz’ora di Taj Chi, un quarto d’ora nella posizione Yoga dell’elefante, 24 gocce di RescueRemedy con un bicchiere di Gin Tonic, pensando che lo stato di stanchezza ed ebbrezza avrebbe dato la giusta condizione per affrontare la giornata.Doz e Bonsai Chia pensarono e ripensarono a come poter fuggire in un’altra città, meglio in un altro paese, o a quale scusa architettare, memore anche degli infiniti corsi a cui avevano partecipato con scarso successo: corso base per linguaggio dei sordomuti, vari corsi di lingue straniere che bonsai annoverava nel suo curriculum vitae rimanendo sempre al livello base per non parlare di un corso di cucina da cui Doz aveva imparato che  il significato dell’abbreviazione q.b. sui ricettari era quanto basta e non un quintale di burro…Per fortuna il suo lavoro monotono, ossessivo e sottopagato la occupò per parecchie ore finchè giunsero le 19.00.Dopo aver raccolto Bonsai che impegnata rivoluzionaria in difesa del quartiere Isola si era legata per protesta alle cancellate del palazzo in costruzione di Juijaro accusato di aver cementato la piscina delle tartarughine d’acqua per realizzare un giardino Zen, partirono alla volta di via bertini.Il corso si teneva presso il negozio nonché laboratorio di arti magiche sartoriali di Berta Self, amata per le sue opere uniche e inimitabili capaci di rendere seducenti come fate qualsiasi creatura femminile.Berta Self iniziò subito a mettere sotto torchio le adepte con la prova numero 1)  l’orlo dei pantaloni a zampa d’elefante.Dopo aver mostrato alle novizie il metodo di presa orlo e dopo aver spiegato a  Sinigian che il fatto di aver fatto da modella non le consentiva di possedere automaticamente il capo provato, Berta le condusse nel laboratorio. Le inesperte creature dovevano prendere confidenza con le forbici da sarta, la doz rimasta senza la borsettina data in dotazione da Berta (solito culo n.d.a.) si ritrovò a dover forgiare una pezzuola dalla strana forma. Naturalmente le sue compagne avevano davanti a loro dei perfetti rettangoli o quadrati su cui erano in grado di tracciare delle perfette listarelle di tessuto mentre la doz era alle prese con uno strato di stoffa che possedeva vita propria  e che doveva essere sistemato per poter ottenere una forma geometrica piana e regolare.Una volta che la doz realizzò qualcosa di umano e si accingeva a produrre le listarelle di stoffa tanto agognate le altre adepte erano già passate alla fase successiva: la macchina da cucire.Sudata come una balena in fase di gestazione, la Doz nascondendo la sua “opera” raggiunse le compagne che avevano già preso posizione davanti alla rispettive macchine da cucire.Sinigian stava realizzando dei ricami degni di nonna papera, Bonsai malgrado la sua titubanza era china, quasi inghiottita dallo spaventoso arnese ma ce la stava facendo, e lei non riusciva nemmeno a schiacciare il pedale che subito il pezzo di stoffa veniva risucchiato dalla macchina infernale, creando una piccola montagnetta arricciata sotto l’ago.Dopo dieci minuti di tentativi vergognosi e indecenti, Doz era a pezzi, i 10 anni di analisi a cui si era faticosamente sottoposta erano andati in frantumi…lei non sapeva fare una beata cippa nemmeno nel campo del taglio e cucito!Quasi in lacrime, con l’ascella grondante, il fiato corto e la rassegnazione tipica di una mente labile e sulla via della depressione venne soccorsa dalla sfavillante ed operosa assistente di Berta.La creatura dolce e simpatica si accostò alla Doz spiegandole che l’ aggeggio usato era molto veloce e non di facile tenuta sostenendo che anche lei, regina delle mani di pongo e del piede di piombo, poteva farcela!All’ennesima accelerata la nuova insegnante di sostegno psicoterapeuta era quasi intenzionata a segare il piedino maledetto dell’allieva ma si trattenne e  decise di spodestare la maestrina Sinigian dalla sua macchina da cucire e di assicurarsi che Doz non fosse proprio negata, come del resto le pareva, assegnandole la nuova postazione.Doz era veramente scoraggiata e mentre le sue amiche erano già passate ad eseguire orli e merletti, lei incazzata con se stessa e colpita ormai da un pessimismo leopardiano prese coscienza che si sarebbe dovuta ritirare ma a quel punto avvenne un miracolo.Tutti accorsero, come credenti in processione alla statua della Madonna piangente lacrime vere…Doz era riuscita ad eseguire qualcosa di simile a una linea retta parallela al margine della pezza Incredibili ovazioni ululati alleluia ma la lezione era ormai finita!La Doz esangue uscì dal laboratorio, mentre Berta Self si stava ancora chiedendo cosa avesse spinto la meschinella a decidere di partecipare alla seconda lezione!