Giacinto Facchetti ci ha salutato, lasciando un velo di tristezza e di
nostalgia non solo agli interisti, ma anche a tutti gli amanti del calcio e
di quelle leggende che faranno sempre parte della nostra realtà.
Il mio ricordo? Io, ragazzino nei primi anni settanta, ad assistere a San
Siro ad una combattutissima Inter- Fiorentina. L'Inter che vince uno a zero,
e si difende strenuamente, pronta a ripartire con i suoi micidiali
contropiedi. Perno della difesa è Giacinto, già libero negli ultimi suoi
anni in campo: testa alta, sempre corretto, meravigliosamente elegante.
All'improvviso, l'arbitro supponente fischia un inesistente fallo in area a
favore dei Viola: è lì che il Bel Capitano, energicamente ma sempre
educatamente, protesta nei confronti dell'arbitro. Succede l'assurdo:
l'arbitro impazzito estrae il cartellino rosso proprio a Giacinto Facchetti,
giocatore mai espulso in carriera e simbolo di correttezza.
Quell'espulsione però ci voleva: perchè da quel giorno non ho mai più visto
un giocatore uscire dal campo correndo a testa alta, con una dignità che è
di pochi e per nulla umiliato dal gesto arbitrale, e con uno stadio tutto in
piedi che gridava "GIACINTO, GIACINTO!".
Quella che doveva essere una punizione, fu per lui un immenso e meraviglioso
riconoscimento del pubblico.
E' lo stesso grido che gli facciamo ora, mentre esce per l'ultima volta dal
campo, sempre a testa alta, sempre leale.
Grazie, Facchetti!
pakoloco zupurk
Inviato da: Muralleros
il 30/03/2007 alle 14:45
Inviato da: carada
il 08/05/2006 alle 11:29
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il 20/04/2006 alle 16:11
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il 13/04/2006 alle 18:00
Inviato da: ZuPurk
il 04/04/2006 alle 13:20