Crisi economica, incertezza, una natura che si ribella…Tv e giornali amplificano i fatti di cronaca, rendendoci sempre più ansiosi e pieni di paure. Una volta le malattie erano in cima alla classifica delle paure. Oggi la solitudine ha guadagnato una posizione ben più alta di prima, nonostante gli strumenti tecnologici ci portino a socializzare in modo molto più rapido. E forse proprio è questa velocità a svuotare di percezione, più che di significato, la compagnia e la solidarietà reciproche. L’amicizia, infatti, corre il rischio di diventare virtuale. Lampante il caso di Facebook, e altri social network, in cui la parola “amico” è utilizzata per definire qualsiasi contatto autorizzato ad accedere alle informazioni del nostro profilo. Questo da un lato ci da illusione che potenzialmente potrebbero ascoltarci, aiutarci, essere nostri amici, appunto. Dall’altra ci fa capire quanto i rapporti personali si siano progressivamente diluiti, fino a farci percepire un nuovo senso di solitudine, che parte dal mondo virtuale, ma finisce in quello reale.Grazia