La Porta dei Sogni

Sogno di una notte di mezzo inverno


Sogno spesso di perdermi: in un bosco, in una città, in mezzo al mare. Non c'è una causa ben precisa, so solo che ciò che provo è inquietudine, tormento, incapacità a reagire. Me ne sto ferma, in mezzo al tutto e al niente, in maledetta attesa che qualcuno o qualcosa mi insegua o voglia farmi del male. Ma i miei piedi sono piantati lì dritti sul terreno e non vogliono muoversi. Allora mi chiudo in me stessa e grido... Sarei una paziente modello per qualsiasi strizzacervelli... Mi rovescerebbe addosso tutte le teorie studiate e mai applicate, con il maldestro intento di scovare chissà quale trauma infantile, o problema esistenziale accantonato da tempo, o qualche fantomatica cicatrice mai sanata. La verità è che che i sogni sono proprio strani: ci lasciano vuoti, più vuoti di prima e terribilmente... Incompleti. Sarà per i finali improvvisi, orripilanti conclusioni senza senso. Sarà perchè al risveglio tutto ci sembra meno chiaro di prima. Sarà perchè la paura che possa essere reale ci intontisce a tal punto da bramare con tutte le forze la realtà, quella vera. Ma i sogni sono sogni, e belli o brutti che siano, si subiscono, e basta. Non puoi chiamarli, non puoi fuggirli. Puoi solo viverli... Che strano, sembra un deja vu...