A sweet escape

Titolo

 Dedicato a me stesso :

Nick è da un mese e 4 giorni che hai fatto la scelta giusta.     

       Ora è giusto che tu riparta da ciò a cui tieni di più.

Se e quando rileggerai questo messaggio, mi auguro che ti sarai ripreso la persona per la quale hai impiegato 8 anni a capire che è giusto che condividiate il futuro, o che perlomeno ci riproviate.

Ma consolati: Ulisse ci ha messo di più, e comunque che ti frega di ciò che forse hai sbagliato ; tanto forse non lo capirai mai.

In bocca alla balena , e in culo al lupo.

Ma pensa un po'...!

Bello sto azzurro!    

 Ma è possibile che il taglio che mi ha appena fatto il barbiere  metta in evidenza il pallore del mio viso, conseguenza di questo stupido e testardo inverno che non accenna ad andarsene?         Vi farò vedere una foto...     Ah una cosa... sapete cos' è una sinestesia? E pensate abbia una qualche relazione con il rapporo taglio/pallore?

Ma chissenefrega, no?      Allora, in questo momento devo premettere che sono quasi sereno, e non c'è nulla al mondo che io preferisca all'essere sereno!!!     Vorrei in questo senso approfittare dell' argomento per inserire  una mia personale considerazione riguardo al secolare socio-filo-psicologico dibattito riguardo alla presunta bontà dell'uomo al momento della nascita....

Allora avete presente ciò che diceva Rousseau? L'uomo nasce buono, puro ecc. ed è poi la società a corromperlo progressivamente.
Una possibile prima obiezione sarebbe: "Ma la società non è forse un insieme di uomini?"    nnnnnnnnnnnooooooo!!!!!     Non lo è assolutamente! La mia prof vi avrebbe dato un 3---  se aveste osato dire un' assurdità simile! E vi avrebbe fatto scrivere almeno un migliaio di volte che, in effetti, la società è una realtà molto più complessa, che va oltre all' aggregato di individui da cui è composta. Io, personalmente, concordo.

 Ma non è questo il punto: l' altra posizione sostenuta afferma ovviamente il contrario. Ossia che l' uomo nasce già con una certa tendenza, come dire... alla disgregazione, alla sopraffazione, alla malvagità.

Ebbene, io mi sento in diritto di poter dire che la prima posizione corrisponde a realtà.     Quando mi sento sereno, quando sto bene, mi accorgo di essere incapace di qualsiasi atto offensivo , violento, malvagio.
Sento semplicemente che siamo tutti sulla stessa barca, la solidarietà mi appare come qualcosa di connaturato all'uomo, sento che la violenza è un sopruso nei confronti dei nostri "vicini di vita" . Come se il mondo fosse non più di un enorme condomio in cui tutti coesistono.
Sento che sono solo infantili nevrosi a dividerci...   quella del  "io sono il più bello"   del    "io sono il più simpatico"    quella del  "io sono il più intelligente"   quella del  "io sono il più popolare"  .
 

Ecco, proprio quest' ultima penso sia la più dannosa, in quanto, oggigiorno, riassume tutte le precedenti.   E ci porta ad essere eterodiretti, ossia protesi verso obiettivi estranei alla nostra vera natura, alle nostre reali aspirazioni.

Ecco, quando sto bene mi sento privo di tutto questo gravoso carico, e quando mi sento privo di tutto questo gravoso carico, sto bene. Quale delle due anticipa l'altra? Questo è un altro discorso, da affrontare un' altra volta.
Ma sono sicuro che avete capito tutti,tutto.

Quanto tempo...

Mi manca...

Crisi esistenziali...?