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MOTOMONDIALE: ROSSI, AL MUGELLO PER RECORD E PER CANCELLARE LE MANS

Post n°34 pubblicato il 26 Maggio 2009 da passerotto.nonandare
Foto di passerotto.nonandare

Valentino Rossi torna sulla pista dei record per cancellare la delusione di Le Mans. Domenica il Motomondiale fa tappa al Mugello per il Gp d'Italia. Il pilota della Yamaha e' il 're' del tracciato toscano: 9 vittorie in 13 anni, 7 consecutive per una strepitosa striscia ancora aperta. ''Correre al Mugello per me e' incredibile, ma ogni anno diventa piu' difficile conservare il record. Sette vittoria di fila sono gia' tante, avverto la pressione quando vado li' ma allo stesso tempo e' sempre un'esperienza straordinaria'', dice il 'dottore' preparandosi all'appuntamento. ''I tifosi mi danno le motivazioni supplementari che mi aiutano ad andare oltre le prestazioni normali. Spero che le cose vadano cosi' anche quest'anno'', aggiunge. In Francia, dieci giorni fa, Rossi e' caduto compromettendo la sua gara. Alla fine, ha chiuso all'ultimo posto e ha perso il primato nella classifica iridata. ''Dopo Le Mans ho bisogno di un risultato positivo. Il Gp di Francia e' stato deludente, ma una giornata storta capita a tutti. Li' e' successo a noi. Tutto e' andato male, speriamo di aver chiuso con la sfortuna e speriamo di tornare al top per la gara di casa. Al Mugello ho tanti ricordi splendidi, speriamo di aggiungerne altri in questo weekend'', dice il centauro di Tavullia.

 
 
 

MotoGp, Lorenzo trionfa in Francia. Rossi cade, cambia moto e arriva ultimo

Post n°33 pubblicato il 17 Maggio 2009 da passerotto.nonandare
Foto di passerotto.nonandare

Jorge Lorenzo trionfa nella gara della MotoGp del Gp di Francia, quarto appuntamento del Motomondiale. Il pilota spagnolo della Yamaha ha chiuso con 17'' di vantaggio sulla Kawasaki di Marco Melandri e sulla Honda ufficiale dello spagnolo Dani Pedrosa, che nell'ultimo giro ha negato il gradino piu' basso del podio al suo compagno di squadra Andrea Dovizioso, quarto al traguardo. Quinto l'australiano della Ducati Casey Stoner.

Niente da fare per Valentino Rossi. Il campione del mondo della Yamaha e' caduto nel sesto giro, dopo essere rientrato ai box per un cambio di moto quando la pista andava asciugandosi. Il pesarese ha dovuto anche scontare una penalita' e ha tagliato il traguardo in ultima posizione. Per Lorenzo e' la terza vittoria in MotoGp, la n.24 in carriera. Lo spagnolo torna cosi' al comando della classifica generale con 66 punti. Lorenzo ha un punto di vantaggio su Rossi e Stoner.

Per Rossi e' stata una giornata da dimenticare. Il campione del mondo della Yamaha ha collezionato una serie di eventi negativi: il 'dottore' ha cambiato due volte la moto, ha scontato una penalita' 'ride-through' ed e' finito una volta sull'asfalto. Il martirio di Rossi e' cominciato dopo quattro giri, quando in anticipo su tutti gli altri decide di tornare ai box. Rientrato con gomme slick, il n.46 paga la fretta di riportarsi sui primi e con gli pneumatici non ancora a temperatura finisce sull'asfalto al sesto giro, rompendo il cupolino. La stessa fretta, in precedenza, lo aveva spinto ad aprire il gas gia' nella pit-lane, incorrendo nella penalita'. Dopo il passaggio obbligato ai box, Rossi rientra di nuovo al tredicesimo giro per il cambio di moto, quando ormai la sua gara e' compromessa.

Quanto a Lorenzo, lo spagnolo ha messo a frutto un'ottima strategia. Il pilota della Yamaha e' stato l'ultimo a rientrare ai box per prendere la moto con gomme slick, quando gia' aveva un buon margine di vantaggio sugli inseguitori. Lorenzo e' rientrato in prima posizione e con le gomme a temperatura e' tornato a guadagnare su Melandri. Il ravennate torna cosi' sul podio dopo aver rischiato di non prendere parte al Motomondiale per i problemi economici della Kawasaki, che partecipa solo con la sua moto. La gara si e' accesa di nuovo nell'ultimo giro, quando Pedrosa e' riuscito a riportarsi su Dovizioso, infilandolo poco prima del traguardo. Ha chiuso, invece, in ottava posizione la Suzuki di Loris Capirossi.

 
 
 

Milan sconfitto, per l'Inter è scudetto

Post n°32 pubblicato il 17 Maggio 2009 da passerotto.nonandare
Foto di passerotto.nonandare

L'Inter ha vinto il 17esimo scudetto. Un risultato ottenuto per effetto della sconfitta in trasferta per 2-1 del Milan con l'Udinese. A questo punto la partita con il Siena (posticipo ore 20.30) si trasformerà in una grande festa per i tifosi nerazzurri. All'esordio su una panchina in Italia, Josè Mourinho conquista il suo primo scudetto tricolore.

LA GIOIA NERAZZURRA - Festa scudetto per giocatori, tecnici e dirigenti dell’Inter al termine di Udinese-Milan. I calciatori della squadra nerazzurra hanno assistito al match perso dal Milan, decisivo ai fini della matematica certezza del tricolore, nella clubhouse del centro sportivo di Appiano Gentile insieme al presidente Massimo Moratti e al tecnico portoghese Josè Mourinho. Nelle immagini mostrate da Inter Channel, il gruppo interista ha iniziato a brindare al fischio finale del match di Udine, terminato 2-1 in favore dei friulani. Oltre all’immancabile «I campioni dell’Italia siamo noi», scandito dagli applausi di Moratti, i giocatori dell’Inter hanno intonato un coro di scherno all’indirizzo dei cugini del Milan: «Chi non salta rossonero è!».

MORATTI - Le immagini di un Massimo Moratti gioioso sono state mostrate da Inter Channel. «Spero di arrivare presto al diciottesimo scudetto», ha commentato Moratti ai microfoni di Sky Sport. «I miei hanno retto fino alla fine di un campionato massacrante, laddove altri hanno ceduto - ha aggiunto - Non era per nulla scontato, come dicevano alcuni. Sono stati bravi». «Devo ringraziare per questo regalo che arriva da altre società» ha aggiunto Moratti che poi precisa: «Non ho mai capito di aver vinto il campionato, solo all'ultimo secondo della gara del Milan ho realizzato che stavamo vincendo». Un dono bellissimo nel giorno del suo 64esimo compleanno. «Un regalo esagerato, pensavo che sarebbe arrivato il giorno dopo. Ringrazio per tanto affetto che non mi aspettavo da parte di Milan e Juventus e tutte le altre squadre», dice con ironia il presidente dell'Inter.
A chi gli ricorda che adesso l'Inter ha 17 scudetti così come i cugini del Milan, il patron nerazzurro, lapidario risponde: «Ognuno pensa ai suoi. L'Inter fa la sua strada e spero di arrivare presto al diciottesimo». Poi, arriva il momento dei complimenti alla squadra: «Questo scudetto vuol dire che la squadra ha spirito di sacrificio notevole nonostante sia cambiato l'allenatore. La società è stata brava a tenere lo stesso atteggiamento, di farlo trovare bene e di fare il suo lavoro senza problemi. I giocatori sono fortissimi, sono seri perchè non è facile trovare la giusta motivazione dopo tre scudetti», sottolinea Moratti. Ogni scudetto ha una sua bellezza e questo è al momento quello per cui sto gioendo di più - continua Massimo Moratti - ma tutti gli scudetti sono belli, dal primo all'ultimo di questi quattro«. E con quattro titoli di fila l'Inter di fatto entra nella storia. «Non ho fatto altro che il mio dovere - prova a minimizzare il presidente nerazzurro - e se è successo, se siamo entrati nella storia del calcio, devo dire grazie a coloro in cui ho riposto fiducia e hanno fatto bene, dagli allenatori, oggi Mourinho, ai giocatori, che hanno espresso professionalità e anche attaccamento alla società, la volontà di arrivare a questo risultato. Per questo è un record valido dal punto di vista umano oltre che statistico-sportivo». Questo ennesimo successo sembra quasi cancellare tutte le amarezze del pre-calciopoli «ma credo che si senta ripagato soprattutto il pubblico - sottolinea ancora Moratti - Già il primo scudetto era la dimostrazioni dei motivi per cui non avevamo vinto precedentemente, gli altri hanno dimostrato ulteriormente che era vero». Lo scudetto cancella anche la delusione della Champions «ma in questo momento di questo benedetto trofeo in Europa non me ne frega niente, arriverà quando deve arrivare - aggiunge - quando avremo la stessa capacità di comandare la nostra emotività che abbiamo in Italia e magari un po' più di fortuna ma questa si deve anche conquistare e proveremo a farlo». Un successo annunciato quello nerazzurro, che le rivali hanno provato a impedire ma senza mai metterlo veramente a rischio. «La corsa è stata con noi stessi - replica il numero uno dell'Inter - Rendo onore a Milan e Juve ma non sono state alla nostra altezza».

MILAN SCONFITTO - La vittoria finale dell'Inter con almeno 24 ore di anticipo è «merito» del Milan che perde per 2-1 ad Udine e «regala» il 17esimo scudetto (il quarto consecutivo) all'Inter, che con 7 punti di vantaggio e due partite ancora da giocare da parte dei rossoneri, è ormai irraggiungibile dalla squadra di Ancelotti. Nel primo tempo il gol che ha spezzato l'equilibrio, è arrivato al 30', quando D'Agostino ha dato in area a Floro Flores, Maldini ha in qualche modo smanacciato l'attaccante che era davanti a Dida e Rizzoli (fra le proteste) ha indicato il dischetto. Precisa l'esecuzione di D'Agostino sulla destra di Dida. All'inizio della ripresa da segnalare una spinta di Inler ad Ambrosini in area. Poi il raddoppio: angolo di D'Agostino da sinistra, Inzaghi non arriva sulla palla e sul secondo palo Zapata ha insaccato di destro. A nulla serve il gol di Ambrosini su colpo di testa al 92'.

ROMA-CATANIA - Nel primo anticipo del sabato la Roma inquieta e delusa (pesa anche il successo in Coppa Italia della Lazio) ha battuto per 4-3 in casa il Catania al termine di una rocambolesca partita risolta solo 93' da Panucci. Per i giallorossi la vittoria era necessaria per una questione di piazzamento Uefa (almeno) e d'onore, in attesa di capire che succederà della società e dell'allenatore.
Giallorossi in vantaggio al 13' con un colpo di testa di Perrotta, etnei sull'1-1 al 16' con un tocco da sotto di Tedesco che batte Artur in uscita. Vucinic porta la Roma sul 2-1 al 17' dopo uno scambio con Perrotta, Artur è miracoloso al 27' su Martinez e Sciacca e ancora Perrotta, al 32', manda il match all'intervallo sul 3-1 grazie anche alla deviazione di Terlizzi. Nella ripresa, il Catania accorcia le distanze al 2' con una gran punizione di Mascara, sfiorando a più riprese il pari con Martinez e Llama. Il pareggio per i siciliani arriva al 27', quando Morimoto, servito da Tedesco, scappa in contropiede e supera Artur per il 3-3. Nel recupero, punizione di Pizarro e stacco vincente di Panucci per il 4-3 definitivo.

TERZO POSTO - La sconfitta del Milan offre alla Juve un'opportunità per centrare il secondo posto. Ma intanto in uno stadio senza pubblico (è stata ripristinata la punizione per i cori contro Balotelli), deve cercare di battere l'Atalanta. E pensare a difendere il terzo posto dal ritorno della Fiorentina. Scivolare al quarto sarebbe infatti un disastro: vorrebbe dire anticipare la preparazione come quest'anno (con i risultati che si sono visti) e fare un turno preliminare con squadre di livello medio alto. Ranieri, confermato fino a fine stagione (sul futuro si deciderà alla fine) recupera Grygera e De Ceglie per una difesa in emergenza. E sembra intenzionato a lasciare ancora in panchine del Piero e Trezeguet (41 gol in due lo scorso campionato) per mettere in campo Iaquinta e Amauri. A sua volta anche la Fiorentina non può distrarsi, perché per il quarto posto il Genoa è ancora in lizza. «Il consolidamento del quarto posto non è assolutamente vicino, è solo a portata di mano - ammette Montolivo - dipenderà tutto da noi. Non abbiamo ancora raggiunto niente, il Genoa ci crede e noi domenica dovremo stare molto attenti e concentrati contro la Samp».

SALVEZZA - La lotta a quattro in fondo alla classifica vede la Reggina (27 punti) in casa con il Cagliari, il Torino a Napoli e il confronto diretto Bologna-Lecce. Le altre sfide della domenica pomeriggio sono Genoa-Chievo e Palermo-Lazio.

 
 
 

Konstantin Siutsou vince l'ottava tappa del Giro d'Italia

Post n°31 pubblicato il 16 Maggio 2009 da passerotto.nonandare
Foto di passerotto.nonandare

Il bielorusso Konstantin Siutsou (Team Columbia-High Road) ha vinto per distacco l'8/a tappa del 92/o Giro d'Italia di ciclismo, la Morbegno-Bergamo, lunga 209 km.
Siutsou, alla prima vittoria nel Giro d'Italia in carriera, ha preceduto sul traguardo di Bergamo il norvegese Edvald Boasson Hagen, suo compagno di squadra e vittorioso ieri a Chiavenna, quindi la maglia rosa Danilo Di Luca (3/o) e l'australiano Michael Rogers (4/o).
Il Team Columbia oggi ha fatto il pieno, piazzando tre corridori nei primi quattro posti.

Grave incidente per Pedro Horrillo Munoz, caduto rovinosamente nell'ottava tappa del Giro. Il corridore spagnolo ha riportato un grave trauma cranico e toracico, oltre a numerose fratture. Lo si apprende dal 118 dell'Areu, l'azienda regionale emergenza urgenza. Per recuperarlo gli operatori dell'elisoccorso hanno avviato una particolare manovra con il verricello, a causa delle difficili condizioni del luogo. Il ciclista è infatti precipitato in una scarpata dopo una caduta di 70 metri.

 
 
 

La finale fu truccata, togliete al Milan la Coppa delle Coppe del 1973

Post n°30 pubblicato il 15 Maggio 2009 da passerotto.nonandare
 
Foto di passerotto.nonandare

Petizione del parlamentare Ue Corbett, tifoso del Leeds, sconfitto dai rossoneri nella storica gara di Salonicco

MILANO - I tifosi di calcio non dimenticano. Soprattutto le finali perse, a loro avviso, ingiustamente. Proprio per questo a quasi 40 anni di distanza il Parlamentare europeo Richard Corbett, eletto nella regione inglese dello Yorkshire e Humber e grande tifoso del Leeds United, ha promosso una petizione, firmata già da oltre 10.000 persone, affinché sia fatta luce sulla finale di Coppa delle Coppe del 1973 giocata a Salonicco tra la sua squadra del cuore e il Milan. Il match fu vinto dai rossoneri per 1-0 grazie ad una rete realizzata da Luciano Chiarugi a inizio partita. Secondo il Parlamentare Corbett e i firmatari della petizione però la partita fu truccata. Durante l'incontro l'arbitro greco Christos Michas avrebbe infatti, a loro avviso, preso delle decisioni molto discutibili, tutte a favore del Milan. La petizione sarà consegnata ai dirigenti della Uefa il prossimo 16 maggio (a 36 anni esatti dal match). Corbett ritiene che, se venisse accertata la corruzione, La Uefa dovrà consegnare la Coppa al vincitore morale di quella partita: il Leeds United.

CORRUZIONE - La petizione è stata pubblicata sul sito web dello stesso parlamentare europeo. E’ stata creata anche una pagina di Facebook dedicata alla squadra del Leeds del 1973 . Il j'accuse di Corbett contro l'arbitro greco è chiaro: «Nel 1973 il Leeds United fu truffato nella competizione della Coppa delle Coppe» scrive il parlamentare nella petizione. «Christos Michas prese nella finale una serie di decisioni scandalose che permisero al Milan di ottenere la vittoria per 1-0 a Salonicco. La prestazione di Michas non fu apprezzata anche dalla Uefa che da allora non gli fece più arbitrare partite internazionali». Quindi l'accusa finale: «Pochi dubitano del fatto che il Milan abbia corrotto l'arbitro greco, ma la squadra rossonera continua a custodire il trofeo».

AMANTI DEL CALCIO - Durante il match i giocatori del Leeds protestarono accanitamente perché alla squadra inglese furono annullati alcune reti e non le furono concessi diversi calci di rigore. Inoltre, sempre secondo Corbett, un giocatore del Leeds fu cacciato fuori ingiustamente e alcuni falli cattivi commessi dai giocatori rossoneri non furono puniti. Peter Lorimer, uno dei più famosi giocatori del Leeds durante gli anni '70, ricorda bene quella finale: «E' stata una partita talmente falsata che persino gli spettatori greci seduti in tribuna gridavano vergogna all'indirizzo dell'arbitro» dichiara Lorimer al Times di Londra. Secondo il parlamentare che ha promosso la petizione, se questa battaglia riuscisse e il Leeds ottenesse ciò che merita, il mondo del calcio potrebbe iniziare un nuovo corso: «La Uefa deve iniziare a mostrare un serio impegno contro il problema della corruzione che rovina lo sport». A chi lo accusa di portare avanti una battaglia dettata dalla passione calcistica, Corbett ribatte: «Non c'entra niente il fatto che io sia un tifoso del Leeds. E' solo una questione di integrità sportiva. Vorrei che tutti i tifosi che amano il calcio firmassero la petizione».

 
 
 
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Data di creazione: 09/03/2009
 

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