ODIO I CAZZI TUOI.

:: viti e brugole.


Non lo so perchée non me lo chiedereperché ogni testo che inizioha davanti una negazioneperché pianifico partenzesenza destinazioneperché tutto quello che cercotu mi diresti “non c’è”perché se ancora ti cercoti chiedi sempre… “perchéperché proprio me”. Non lo so perchée ci viene da riderequando ti guardo e non pensoquando ti parlo e penso in eccessoperché non sono equilibristae il cuore mi sbilanciaperché averti addosso mi slanciaperché dimenticartiè un pensiero che mi scansae dal masturbarmi a scrivere poesienon c’è poi tutta quella distanza. Non lo so perchée non me lo chiedereperché ti sento parte di mepiù o meno come le spine per l’istricela luce intermittente per le luccioleil senso del gol per ibrahimovicle viti per la brugolal’unico amore della tortorala fine del mondo per l’apocalitticol’amore fino alla morte per Willy Shakespearela fine dell’amore per Damien Ricetua madre che ammonisce con i suoi “vedrai…”io disorientato nella giungla dei miei forse,e tu a valutare se valga la pena scardinare anche uno solouno tra tutti i tuoi mai.