ODIO I CAZZI TUOI.

:: regressione privata ::


Dio che fatica non avere te a cui pensare avere tutto questo dannato tempo per progettare e realizzare come se l’utilità delle azione fosse l’unica questione importante ma io stavo così bene a tirare sassi alla luna e a raccogliere stelle inciampate e finite nel maredio che fatica sentirsi così maturi da riuscire a distinguere le reali conseguenze da tutte quante le illusioni e capire che i chilometri macinati sulle nuvole non equivalgono manco a un passo a meno che tu non sia genio un angelo, una qualche divinità o un pazzo.dio che fatica stare al mondo adesso senza un pensiero fisso senza una luce fissa senza una voce fissa senza il suono dei tuoi passi sempre identico a sé stesso che lo riconoscerei in un mercato sì, con una giusta acustica e col vento a favore, certo.dio che fatica non capire ancora che cosa sia peggiore se privarmi di te e soffrire o immaginarti e passare per pazzo se claudicante andare o starmene fermo qui a volare volare e volare.[ canzone ]