Creato da TheNightWriter il 25/02/2014

ODIO I CAZZI TUOI.

Poesie e racconti. No diario. No cuoricini. No foto baldracche, fatine & co.

 

 

:: gl’impulsivi e imponderati gesti di un nostalgico mare ::

Post n°25 pubblicato il 26 Giugno 2015 da TheNightWriter

Avremo, come dire
“non so bene quando”,
te lo ricordi?
quel futuro semplice e leggero
che invocavamo per salvarci.

qui tra cerchi di onde piccole
di un qualunque giorno che cade
sai lo sento ancora, è forte
l’odore di quel balsamo
lì sulla federa del cuscino stesa
anche dopo centoquarantuno macchine
anche dopo che una testa diversa
dopo la tua
ci si è distesa.

mi chiedevi se avesse un senso tutto questo
se avesse un senso tutto quanto
lo chiedevi a me che ci capivo poco
io che non lo so ancora e che non lo sapevo
ma posso dirtelo, arrivato questo punto
che se mai quel senso c’era
ora come ora sono pressappoco certo
che quel senso adesso
sia sensibilmente un po’ di meno.

Certo non si dovrebbe fare,
parlare di te che non ci sei
scrivere di te che non lo sai,
non lo vorresti e non saprai
quanto e se mai queste parole
avranno qualche effetto sul reale
sulla mia o sulla tua esistenza
che forse è proprio quello che non chiedi
perché tutto quello che ho saputo fare
è stato ambire a sollevarti
con me sull’intangibile bellezza
di una qualche trascurabile emozione
incuranti della neve
della pioggia
di quel che sembrava ci fosse
e poi invece…
e poi invece forse non c’era.

Lo so non è da uomini
questo starti a pensare ancora,
ma mi succede solo quando scrivo
e l’immaginazione se ne frega
ti risospinge sulla riva
che tu ne abbia più o meno voglia
lei ti riporta qui, ti trascina
incantevole anche stavolta
come il ricordo di un lontano abbaglio
come un sogno che galleggia, chiuso
dentro a una bottiglia.

 
 
 

:: masturbaselfiezione ::

Post n°24 pubblicato il 28 Aprile 2015 da TheNightWriter

Continui a darti via
a colpi di selfie.
Ti consegni pezzo dopo pezzo
come un distributore di smarties.
Come un diamante pazzo
ti sbricioli davanti a uno specchio,
perché arrivi più lontano ogni riflesso,
perché perdi il filo di te stessa
se non ti spedisci in circolo
per tutto il pianeta connesso.
E ogni like sa anche un poco di sesso
e ti vergogni anche solo a pensarlo
ma sono carezze leggerissime là in basso
tanto che più tardi
potrai andare a dormire serena
perché l’illusione di te avrà vinto ancora
mentre la delusione reale potrà starsene buona,
e poi arriverà un altro sorriso
il tuo braccio teso
e alle spalle un’aurora,
clic.


 
 
 

:: comincia con una lettera e finisce con una caterva di altra roba ::

Post n°23 pubblicato il 25 Marzo 2015 da TheNightWriter

se cominciasse
con la stessa lettera
tutto quello che mi fa paura
potrei dare un senso
al terrore che ho per gl’incendi
per l’isteria
e per questo inizio
e la sua eccessiva perfezione,
dio, che soggezione.

 

se cominciasse
con la stessa lettera
tutto quello a cui non so rinunciare
darei almeno un senso al sale
ai sassi sottili da fare saltare
al sugo di mia madre
al tuo nome straniero
che a tradimento
dritto al cuore dell’inconscio
apparentemente a salve
spara.

 

se non finissero sempre uguali
le storie che finisco per inventare
potrei aspettarmi qualcosa di meglio
da questa vita che definiamo reale,
ma il lieto fine è quell’orizzonte
che se anche non lo riuscissi a sfiorare
per qualcuno sarò stato lì
insieme a te, al sugo
e a tutte quante le parole.

 
 
 

:: imparando a danzarci ::

Post n°19 pubblicato il 21 Febbraio 2015 da TheNightWriter

identici e fragili

ora eterni, inscalfibili

liberati dall'incedere dei bassi

cosparsi di sale, disciolti nel caos

farfalle viola e bianche

sfatte sotto le luci dei neon

 

voli sottosopra

di acrobati ubriachi

giri della morte, rituali decadenti

la frenesia poco addomesticata dei gesti

impariamo a danzarci

 

perché il tuo sorriso è un acido che ingoio con l'aria

mentre le nostre iridi si biascicano parole seducenti

si accavallano desideri e pulsioni

affiorano umidi tra le labbra

s'insinuano sottopelle

ci spossano

 

siamo come una crisalide nuova

distesa su di una colata d'asfalto

non sarà che una sottospecie di senso

ma in questo buio

è tutto quello che ci manca.

 

[4.10.2011]

 
 
 

:: come si fa con le pulci, la selvaggina e gli dei ::

Post n°16 pubblicato il 27 Gennaio 2015 da TheNightWriter

volevo addestrarti
come si fa coi leoni
o con le pulci,
insegnarti
a accarezzarmi
come quelli
che lo vedi
che inevitabilmente
si amano.

 

volevo imbalsamarti
come facevano
gli egizi, o i cacciatori
coi cervi,
ma avrei atteso
la tua fine naturale,
un fulmine in un temporale,
una di quelle morti
che non fanno male.

 

volevo venerarti,
costruirti un tempio,
un altare dorato
dove avrei sacrificato
i minuti uno dopo l’altro
avrei sgozzato,
e fiotti di secondi
avrei raccolto, ordinatamente,
in una bellissima tazza blu dell’Ikea.
e per te li avrei bevuti tutti,
o mia dea.

 

volevo sollevarti sopra il mondo
sopra le mie responsabilità
e giustificarmi osannandoti
invece che muovere un passo
per scartavetrare una volta per tutte
questa artefatta e vischiosa irrealtà.

 
 
 

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