Abbandonare Tara

Il suo nome gridava vendetta


 
Lorenzo Lotto, Madonna col Bambino e i Santi Rocco e Sebastiano Era il festival del paradosso.Una mostra costosissima per i restauri fatti (si "pagano" i prestiti, così) in cui proprio i restauri (ORRENDI) ti prendevano allo stomaco appena entravi.Uno dei pittori più intriganti, eterodossi, geniali, del Cinquecento, costretto in vita all'esilio dai grandi centri dell'arte del suo tempo che pure sovverte e trasforma composizioni, iconografie, regole classiche e in un certo senso anticipa rivoluzioni che altri dopo di lui faranno....Lorenzo Lotto, pazzo, mercuriale, incompreso, in odore di eresia eppure interprete come nessun altro della pietà popolare....colto e raffinato, irriverente e devoto, prezzolato ritrattista e detrattore di vanità, avaro e prodigo..... E di tutto si dà conto con un percorso espositivo organizzato per DIMENSIONI delle opere: prima le grandi pale (al primo piano perché ci sono le sale più grandi.....) e poi i dipinti di piccolo formato!!!!!Ecco, io ancora alla mia verde età non avevo visto niente del genere.Organizzazioni per cronologia, sì; il sistema più ovvio, ma certo l'unico degno di essere definito "logico" e intrinsecamente adatto ad una disciplina che si chiama STORIA dell'arte.Organizzazioni tematiche, iconografiche, anche: in mostre specifiche, dedicate, per un pubblico molto definito: quello degli addetti ai lavori o quello devoto, dei piccoli musei diocesani, per esempio.Organizzazioni per affinità di idee, per grandi tagli culturali e metastorici (come l'indimenticabile mostra del Mantegna a Parigi di 3 anni fa, per esempio).Ma così???Cosa rimane al grande pubblico di questa mostra? Un allestimento risibile, una tinteggiatura rosa pallido, pedane in cartongesso, luci impossibili, quasi da effetto radenza, che proiettavano sui dipinti le ombre delle cornici.E poi quei restauri: ORRIBILI.Ne esce un artista psichedelico, una tavolozza, assurda, colori squillanti, contrapposti, nessuna ombra, nessuna armonia, nessun equilibrio.Si fanno di fretta, si fanno per l'effimero, per l'occasione, si ringrazia una banca, un direttore di museo si godrà una cena a Roma, un convegno autocelebrativo e autoreferenziale. E il Lotto? Il Lotto ce lo siamo giocato ai dadi!