Katherine Fraser, Choice and Fate Si sceglie, c'è un libero arbitrio, un diritto e una possibilità di costruirsi la vita, come meglio ci piace o forse, anche soltanto, come meglio si può?O è il destino, il fato, cieco e sovrano, dittatore senza ragione e senza perché, a scegliere per noi, a ridere con maschera senza denti e dalle orbite vuote, del nostro affannarsi e del nostro presuntuoso io?Ma ancora, e di più: c'è qualcuno cui possiamo chiedere di superare istinto, genetica, primordiali istinti? Qualcuno da cui possiamo aspettarci che faccia prevalere ragione e cultura su sangue e pulsioni? Qualcuno che sappia scegliere e non si adagi nel trito ripetersi di eventi concatenati e determinati?Esiste un Ulisse capace di non cadere nella rete di Circe?Esiste un uomo talmente UOMO e così poco bestia da saper non violare, non offendere, non intristire e non avvilire la donna?Qualcuno che scelga, consapevolmente scelga e sappia non essere solo e sempre, all'inizio e in fondo, tristemente e tristamente, tramutato in maiale dalla sua stessa schiavizzante natura?