Abbandonare Tara

Ricostruire


Proviamo.Non sarà facile.Lo so, lo dicono tutti: lo ha detto tutta la campagna elettorale. Perché l'economia è allo sfascio, perché dobbiamo dare di noi un nuovo volto anche all'estero, perché ci stanno per cacciare dall'euro. Perché, perché, perché.Ma io non voglio parlare di politica. Non ne sono capace.Voglio parlare della ricostruzione dei valori. Della ricostruzione della casa comune, della RES PUBLICA secondo quella che è l'accezione latina del termine: la cosa pubblica, il nostro umano e civile patrimonio comune. Comune vuol dire di TUTTI.Per quanto non piaccia vivere fianco fianco con chi la pensa diversamente da noi, dobbiamo far vedere loro che è possibile, giusto, civilmente etico.Dobbiamo insegnare di nuovo la convivenza civile.Uno dei guasti più grossi prodotto dal passato malgoverno è, a parer mio, la perdita del senso della legalità, la perdita del senso, GRANDE, del dovere di lavorare per una causa comune.La perdita del rispetto dell'ALTRO.Insegnare che l'altro è ancora un valore. Un valore in sé stesso, nella sua diversità, nelle sue scelte. Le sue, non le mie.Ci hanno fatto vedere l'uso, l'abuso del comune per l'interesse personale.Ci hanno vedere l'illegalità nascosta dietro il perbenismo.Ci hanno fatto vedere arroganza, insulto, ciecità, apprifittamento.Adesso ricostruiamo: insegnamo che bene comune è anche senso dello stato.Che accoglienza della diversità è curarsi del diverso: sia esso l'immigrato che non sa integrarsi, il giovane che non trova lavoro, il vecchio respinto ai margini della società da una pensione di sussistenza. Ma insegnamo anche il rispetto della diversità di pensiero: rispetto anche di chi la pensa in modo diverso da me. Non ti chiamerò coglione, non mi prenderò gioco della tua intelligenza o della tua mancanza di istruzione patrimoniale inventandomi esenzioni demagociche da tasse, annegandoti in cifre manipolate che non puoi né controllare né capire.Ricostruiamo: ricostruiamo questo vivere civile che ci è stato tolto. Ma come tutti i bravi costruttori di una volta, ricominciamo dalle fondamenta.Insegnamo ai nostri figli che la legalità si comincia dal quotidiano, dal pagare il biglietto dell'autobus, perché il servizio pubblico è un bene comune; dal non sprecare l'acqua facendo la doccia perché le risorse della terra non sono infinite; dal non chiedere la luna perché i beni materiali si guadagnano e non si pretendono.Insegnamo loro che l'arroganza è la risorsa di chi non ha argomenti; insegnamo loro che l'anziano non si abbandona, perché un paese senza radici è una casa senza fondamenta; insegnamo loro che bisogna imparare a conoscere l'altro, i suoi valori, la sua cultura, perché conoscere è anche non aver più paura dell'ignoto. Insegnamo loro che le ragioni si affermano discutendo civilmente, non con la forza bruta o con l'intimidazione della superiorità sociale o dell'urlo di piazza.Insegnamo loro che una società civile si occupa degli ultimi prima che del superfluo. Che il mondo è un'unica casa e che con il debito dei paesi poveri dobbiamo fare tutti i conti.Insegnamo a rispettare l'opinione che non condividiamo: perché siamo democrazia, se questa parola ha ancora un valore. I loro nonni l'hanno difesa in guerra: a noi il compito, niente affatto facile, di difenderla in pace. Qui non ci sono divise e trincee ad aiutarti a distinguere bene e male, a tirare una riga tra gli schieramenti. E non ci devono essere. Qui ci devono essere confronti sulle idee. Si deve persuadere con quelle, non con la sopraffazione.Insegnamo a tutti che la mercificazione della società è stata portata avanti anche da quella televisione-spazzatura che tutti disprezziamo ma che tutti guardiamo: che pian piano ha svilito l'immagine di noi anche ai nostri stessi occhi.Ricostruiamo cultura, lettura, conoscenza, storia, relazioni sociali.Coraggio: è il nostro compito. RICOSTRUIRE.(La frase è di Ghandi: un cartello su un vano scale della City Lights Bookseller di San Francisco: un luogo che ha visto nascere la cultura della beat generation)E questo potrebbe essere il programma del Ministro degli Interni del Governo di Casalinga