John Frederick Peto, Old Time Letter Rack C'è una innata tendenza all'accumulo, nell'ssere umano. Forse un'atavica paura della carestia, delle povertà, della guerra.Mai sentito di quelle vecchiette che una volta che muiono le trovano in appartamenti invasi di tutto e di più?Eppure, giuri, stragiuri che vuoi semplificare, ma non ci riesci. Tutto ti sembra carino, utile in un futuro probabile o solo possibile, conveniente, un'occasione.E non è solo il comprare....accumuli di tutto, ricordi, soprattutto:E mai occasione migliore dei viaggi: souvenir di pessima qualità, spiritosi solo nella tua mente; oggetti che ricordano un luogo, un momento, una occasione. Biglietti dei musei, biglietti della metropolitana, biglietti dei treni e carte di imbarco degli aerei.Depliant di mostre o di festival, volantini pubblicitari, giornali stranieri, riviste degli aeroporti....Sembra niente, sembra poco, sembra un'inezia.E invece si fanno mucchi, crescono in pile, si stratificano e pesano, riempiono, strabordano.A volte sono già logori e consumati prima di raggiungere casa, dove andranno poi a rimepire un ulteriore cassetto, dimenticato come il suo contenuto.Ad un nuovo viaggio nessuno penserà di andare a consultarli, nessuno se ne curerà piùVolti dimenticati, indirizzi sconosciuti, negozi chiusi, strade che cambiano nome, città morte.Ma non sarebbe più saggio convincersi che la memoria, le sensazioni, le visioni, non sono legate ad un oggetto materiale?Né tantomeno lo è la felicità.