Abbandonare Tara

L'inverno del nostro scontento


 
Rain and stop Quando comincia l'inverno?Per me, spesso, con novembre, quasi due mesi prima dell'inizio di quello astronomico vero, due mesi prima del solstizio.Comincia con la fine dell'ora legale, col buio che avanza, con le piogge torrenziali che oggi fanno spesso paura: frane, alluvioni, inondazioni.Comincia quando non riesci a levarti l'umido di dosso; quando diventa necessario uscire con l'ombrello, non si sa mai, anzi: si sa sempre più spesso; quando ti metti i guanti con gesto spontaneo che diventa presto l'abitudine del mattino; quando i gatti cominciano a cercare le macchie di caldo, sul pavimento, che segnano il passaggio dei tubi dell'acqua calda.Poi la stagione avanza e comincia davvero quella stagione che chiamerei "l'inverno del nostro scontento".Non è ancora l'inverno dei mandarini e delle luci natalizie; non è l'inverno delle bellissime luci mattutine nell'atmosfera tersa spazzata dal vento di tramontana; non è l'inverno dei parenti, degli amici del cuore, dei tè e dei biscotti, delle cioccolate calde che riscaldano un pomeriggio passato al chiuso; non è l'inverno della neve.Per ora è una stagione che sembra senza rimedio: l'anno che precipita verso la fine, scadenze, noia da regali forzati, luci bugiarde, ripercorrere scelte difficili, vuoti e pieni che non si bilanciano. Chiudere un anno e passare verso un anno nuovo sembra un salto nel buio. Le giornate si susseguono, difficili e pesanti, come il traffico e le code ai semafori, i treni pendolari che vomitano freddo e stanchezza, le troppo telefonate o la telefonata che vorresti, proprio quella, e non arriva. Tanto intorno è tutto buio, è sempre buio, è la stagione difficile.Quella che sembra coincidere con la stagione della vita, in cui il futuro pare frantumato, come le immagini che intravedi oltre il parabrezza spazzato dalla pioggia. 
 Rain and go